Il cavolo è uno degli ortaggi più diffusi, noto fin da tempi remotissimi in tutta l’Europa temperata. Corrisponde alla specie botanica Brassica oleracea, ma si usa distinguerne, sia in campo agrario ed orticolo, che in commercio e nell’alimentazione, in numerose varietà e forme.
Il nome Brassica è citato da Plauto, Catone, Plinio ed è un termine gallico: questo comporterebbe la sua coltivazione anche nell’antica Gallia.
Tutte le varietà di Brassica oleracea, sono in genere grosse erbacee caratterizzate da grandi foglie basali, spesse, bollose, ora verdi ora pallide, ora infine violaceo-porporine, che costituiscono una grossa gemma, ovviamente corrispondente al cavolo vero e proprio e perciò commestibile. Se la si lascia sviluppare, questa gemma si apre, dando luogo ad un’ampia rosetta di foglie da cui si erge un fusto eretto, ramoso in alto, con foglie più piccole e numerosi fiori gialli o bianchi.
Il cavolino di Bruxelles, noto come Brassica oleracea bullata gemmifera, ha invece il fusto con numerosissime piccole gemme, globose, che ne rappresentano il prodotto commerciale. Questo ortaggio in Italia, resta ancora uno sconosciuto, tanto da non sapere come sia fatta la pianta.
E’ un valido contorno per secondi di carne, assieme a carotine, patate e piselli, soprattutto nei Paesi Scandinavi, nel Nord della Francia, in Gran Bretagna, Olanda e Belgio, da cui deriverebbe il nome.
La pianta preferisce un clima piuttosto fresco, con estati leggermente umide, e inverni non troppo rigidi: per questo motivo i coltivatori dei paesi continentali ovviano al problema, coltivandoli nelle serre. Se i cavolini vengono ingeriti, con costanza, durante tutta la stagione fredda (gennaio-febbraio), ci si può assicurare un ricco bottino fatto di vitamine A, C, fosforo, magnesio e soprattutto sostanze antitumorali come gli acidi fenolici, i flavonoidi e la clorofilla.
Il contenuto in fibra alimentare risulta particolarmente efficace nella regolarizzazione della stipsi, sono anche ricchi di purine, quindi inadatti alla dieta contro l’iperuricemia o la gotta. Se al lettore fosse venuta la curiosità di usare i cavoletti in cucina, come secondo o contorno, si vuole qui suggerire una ricetta semplice e gustosa, che di sicuro accontenterà il palato di grandi e piccini:
CAVOLETTI DI BRUXELLES FARCITI
INGREDIENTI PER 4 PERSONE:
750 gr di cavolini piuttosto grossi,
4-5 pezzi di salsiccia,
100 gr di fontina,
150 gr di pancetta tesa a fettine,
grana grattugiato,
burro,
q.b. sale
PREPARAZIONE:
Mondate i cavolini, eliminando le prime fogli esterne se sono sciupate, poi lavateli in acqua corrente e cuoceteli in una casseruola con acqua bollente salata per 25-30 minuti. Quindi scolateli e lasciateli intiepidire. Tagliate i cavolini in due parti, le salsicce in piccoli pezzi e la stessa cosa fate per la fontina. Mettete tra due cavolini tagliati a metà salsiccia, fontina, ricomponendo ognuno e avvolgendoli in una fettina di pancetta. Infilateli così preparati 3 a 3 su degli spiedini di legno. Imburrate una teglia rettangolare, adagiatevi gli spiedini, distribuitevi sopra dei fiocchetti di burro e abbondante grana grattugiato. Mettete in forno caldo a 180 gradi e cuocete i cavolini per circa 10 minuti. Serviteli caldi.