Pala-CannonauLa Guida dei vini del Gambero Rosso 2014 ha assegnato i “Tre Bicchieri” al Cannonau Riserva 2011 e, contestualmente, il riconoscimento “Cantina emergente” a Pala, la Cantina fondata nel 1950 a Serdiana, il paese che sorge tra vigne e olivi a una ventina di chilometri a nord di Cagliari.

UN CONCENTRATO DI SARDEGNA
La Sardegna scorre negli occhi di Mario Pala mentre racconta la storia dei suoi vini, della cantina che porta il suo cognome e dove lavora insieme a tutta la sua famiglia. E ancora la Sardegna pulsa nel cuore di chi ha scelto di impiegare vitigni che sono un concentrato di storie dell’isola, battezzando poi i vini con nomi sardi che evocano una sapienza antica.
Di chi utilizza come simbolo il ricamo del velo dell’abito tradizionale sardo che la figlia Maria Antonietta indossa con orgoglio.

IL COMMENTO DI MARIO PALA
“È un premio alla Sardegna e al suo vitigno più emblematico, il Cannonau”. Il direttore Fabio Angius, che da 15 anni accompagna il nuovo corso e porta i vini emblema della Sardegna in oltre 15 paesi del mondo, aggiunge: “Un premio al rigore nelle scelte, alla qualità e al lavoro di squadra”.

La figlia Elisabetta Pala risponde alla richiesta di esprimere un desiderio sul futuro dei suoi vini: “Mi piace pensare di essere sempre di più gli ambasciatori di un vino che sia sinonimo di Sardegna”

E si riferisce alla Sardegna dei Silenzi declinati in rosso, bianco e rosa; la Sardegna del cielo stellato, impossibile da dimenticare, a cui alludono Stellato e Chiaro di Stelle, la terra dove cresce l’Acquilegia Nuragica, il fiore endemico che si trova in soli dieci esemplari, disegnato sulle bottiglie di Cannonau i Fiori, di Monica i Fiori, di Vermentino i Fiori. Concentrati di Sardegna sono, accanto al Cannonau Riserva, Essentjia, vitigni di Bovale coltivati su sabbia e su piede franco, alcuni con fondo vulcanico; Siray, da una vigna di 40 anni di tanca s’arai, è dedicato all’antica città punica; Thesys, intreccio di Bovale e Syrah, ispirato alle antiche leggende della Sardegna sudoccidentale; il vento del mare è racchiuso nella bottiglia di Entemari, il bianco di Pala capace di sostenere lunghi invecchiamenti e prodotto solo nelle annate migliori. Concludiamo, racconto e degustazione, con Assoluto, perché la tradizione vuole che un bicchiere di Nasco venga offerto agli ospiti in visita.

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