VINOIl maitre propone il vino e il cliente sceglie: accade così, ma in un ristorante milanese le cose vanno diversamente. I clienti arrivano già con la bottiglia di vino o di prosecco da casa e poi ordinano la cena.

La formula è quella americana: “Bring your own bottles”, letteralmente portarsi il vino da casa. Una moda che sbarca anche in Italia. Sono sempre di più i ristoranti che adottano questa formula, addebitando al cliente le spese del solo cibo e del solo coperto.

Il risparmio per il cliente è evidente, ma c’è da chiedersi il guadagno per l’oste? I ristoratori italiani che si adattano alla moda/necessità americana chiedono dai 5 ai 10 euro per servire il vino all’interno dei bicchieri. L’idea potrebbe anche non fermarsi al solo vino ma estendersi anche al cibo.

Infatti, in Australia è una consuetudine nazionale portarsi da casa oltre che il vino anche il cibo, che sia a casa di amici o al ristorante, poco importa. In Italia al momento da casa ci si porta la carne magari acquistata dal proprio macellaio di fiducia, oppure alimenti che sarebbero difficili da cucinare a casa. Se parliamo di bon-ton ci sarebbe qualcosa da ridire, ma di fastidio sembra non essercene ombra e la moda sembra destinata a spopolare e ad estendersi in tutta Italia.

In tempo di crisi dall’America, dunque, arriva la soluzione per poter cenare fuori portandosi da casa il vino e il cibo, pagando il solo coperto. Il dubbio è: a quel punto perchè uscire?

 

Maria Rosaria Mandiello

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