Quando si percorre la statale 145 della Penisola Sorrentina, dopo essersi lasciati alle spalle il territorio di Castellammare di Stabia, si entra in quello di Vico Equense. La strada inizia ad elevarsi sulla costa, Vico si affaccia dal suo costone roccioso e ad ogni curva ci vengono incontro gli scorci del tipico paesaggio della costa, col blu del mare sulla destra e il verde degli ulivi che ammantano i declivi collinari sulla sinistra.
Il Castello Giusso, che domina la Marina di Vico, incarna il tratto caratteristico di questi centri abitati che si adagiano sulla pietra come su balconi naturali.
Il territorio di Vico è il più vasto della costiera sorrentina, di cui occupa oltre un terzo della superficie. Offre la vista sul Golfo di Napoli e sul Vesuvio, si arrampica coi suoi casali sui fianchi del Monte Faito e del Sant’Angelo a Tre Pizzi, la vetta più alta dei Lattari, per precipitare da qui con scenografica spettacolarità sul golfo di Salerno.
Già nel nome ritroviamo una parte della sua storia. Le poche abitazioni che si affacciavano sul mare in epoca romana andavano a formare un Vicus, ovvero un agglomerato di poche case, mentre Aequana, citata da Silio Italico nel I secolo d.C., indicava la zona pianeggiante dove sorgeva il paese.
Visitare Vico Equense
La visita al territorio di Vico Equense si può concettualmente dividere in quella al centro abitato e nell’esplorazione del suo vasto territorio circostante e dei suoi casali, un gradevole percorso ad anello con splendidi scorci panoramici.
Grazioso epicentro del centro abitato è la Piazza Umberto I, ornata dalla bella Fontana dei Delfini in pietra bianca di Caserta che dal 1844 fa zampillare gaiamente l’acqua sopra la sua vasca. La fontana fu costruita quale importante punto di approvvigionamento dell’acqua pubblica per gli abitanti del paese convogliandovi quella della sorgente della Sperlonga.
Il cuore del centro storico è invece il “Vescovado” che conserva la struttura viaria ortogonale tipica dell’età classica. Piccoli dettagli architettonici, archi, colonnine, portali, cortili, consentono di riconoscere la complessa stratificazione storica del nucleo antico.
Qui si trova anche la Chiesa della Santissima Annunziata, ex-cattedrale, a picco sul mare, davanti alla quale si trova un terrazzino panoramico da cui si gode da un’altezza di circa 90 metri una notevole vista su Napoli, Capo Miseno e le isole di Procida e Ischia.
L’ex-cattedrale, la cui costruzione originaria risale alla prima metà del Trecento, rappresenta l’unico esempio di architettura sacra in stile gotico di tutta la Costiera Sorrentina.
A poca distanza si trova l’imponente mole del Castello Giusso, il cui nucleo più antico fu edificato in epoca angioina tra il 1284 e il 1289. Nel corso dei secoli il castello ha subito sostanziali modifiche strutturali, con notevoli ampliamenti a partire dal XVI secolo, fino all’aspetto attuale, in cui, pur rimanendo visibili le sue massicce caratteristiche difensive, una torre, le solide mura, la corte interna e parte dei saloni del pianterreno, il resto è stato adattato a civili abitazioni.
Il Museo Mineralogico Campano
Di particolare interesse è la visita al Museo Mineralogico Campano, ubicato al primo piano dell’ex convento settecentesco della SS.Trinità, in cui migliaia di minerali provenienti da ogni parte del mondo sono esposti alla curiosità del visitatore. Sezioni particolari sono dedicate ai minerali del Vesuvio e del Monte Somma, a meteoriti, minerali fluorescenti, che assumono colori sgargianti sotto l’effetto dei raggi ultravioletti, ed a reperti (oltre 5000 minerali di 1400 specie) provenienti da ogni parte del mondo.
Colline e terrazze panoramiche a Vico Equense
Visitato il centro urbano si può andare alla scoperta del suo vasto territorio, che si estende dalle falde sudoccidentali del Monte Faito fino alla costa meridionale della Penisola, che si affaccia sul Golfo di Salerno.
Una lunga e panoramica strada ad anello, Via Raffaele Bosco, permette di raggiungere tutti i punti più interessanti passando per i casali collinari che, percorrendo la strada in senso orario, sono: San Vito, Pietrapiano, Bonea, San Salvatore, Massaquano, Patierno, Moiano, Ticciano, Preazzano, Arola, Fornacelle, Pacognano e Seiano.
Montechiaro, la frazione collinare più estrema, si raggiunge mediante un’apposita diramazione dalla statale sorrentina che si incontra proseguendo in direzione di Meta.
Poste a diverse altezze sui pendii collinari le frazioni sono aree di produzione di olive e limoni, di miele e confetture artigianali, e del celebre Provolone del Monaco, realizzato con latte vaccino e lasciato a stagionare fino a due anni in grotte di tufo, e prodotto in quantità limitata.
Nel casale di Massaquano, un vero tesoro si nasconde nella piccola Cappella di Santa Lucia le cui pareti sono splendidamente ornate da affreschi del Trecento di scuola giottesca napoletana di autore ignoto, recuperati e restaurati in epoca recente.
Lasciata Massaquano e superati i casali di Patierno e Moiano, si può imboccare la via Nuova del Monte Faito, la panoramicissima strada che, regalando panorami mozzafiato sulla costa e su tutto il golfo, porta in quota fino all’altezza di oltre 1000 metri slm al Piazzale dei Capi, e ancora più su, fino a quello della funivia e quello di San Michele, dove negli anni cinquanta fu riedificato, nel territorio di Pimonte, il santuario dedicato all’Arcangelo.
In particolare uno dei punti panoramici più apprezzati è il piazzale Belvedere, da cui si può ammirare il Golfo di Napoli a tutto tondo.
Sul monte le grandi faggete secolari (il nome Faito deriva proprio dalla presenza dei faggi) e i boschi di conifere in quota consentono un’immersione nella rigogliosa natura. Nel periodo invernale sulle zone alte del Faito si accumula la neve che un tempo veniva raccolta e pigiata in 22 grandi fosse su cui veniva posizionato uno spesso strato di foglie e terra.
Ritornati a Moiano, e superata la frazione conviene tornare su via Raffaele Bosco e seguire le indicazioni per Santa Maria del Castello. La strada s’inerpica con una serie di tornanti sui crinali boscosi fino all’altezza di 685m, dove s’incontra il minuscolo aggregato di casali al cui centro sorge, nella posizione più elevata, la Chiesa di Santa Maria del Castello.
Lo sforzo per arrivare in questo luogo è ripagato dalla presenza di uno dei punti panoramici più spettacolari della Penisola Sorrentina. Un sentiero in discesa che parte direttamente dalla strada conduce verso uno sperone roccioso posto ad un centinaio di metri. Quando lo si raggiunge ci si ritrova quasi a strapiombo sopra Positano, con un panorama che spazia dagli isolotti Li Galli fino a Vettica Maggiore e il Golfo di Salerno, con una vista aerea che lascia senza fiato.
Santa Maria del Castello è posta su un valico naturale che, separando la catena montuosa del Monte Faito dal meno elevato Monte Comune. Il sentiero che conduce in circa un’ora di cammino ai pianori di quest’ultimo è denso di emozioni e paesaggi, tra i più belli della Penisola.
L’altro sentiero consigliato è quello che porta sul Monte San Michele, chiamato spesso Molare per via della sua forma, punto più elevato di tutta la Penisola Sorrentina. Anche in questo caso il paesaggio è semplicemente spettacolare!
Le spiagge a Vico Equense
Ovviamente Vico Equense offre anche interessanti e apprezzate possibilità balneari. Sul versante sorrentino si trovano la Marina di Vico e la Marina di Aequa (o Marina di Seiano), con spiagge attrezzate e punti di ristoro.
Se invece si è alla ricerca di autentici paradisi incontaminati, sul versante del Golfo di Salerno si possono raggiungere, tramite un sentiero, la Spiaggia delle Grottelle, la Spiaggia della Calcara e la stupenda Marina Grande di Tordigliano, un’autentica oasi di relax per chi ama i bagni in solitudine!