In un momento storico in cui la crisi economica sta limitando i viaggi e le piccole gite di molte persone, ma non la voglia di conoscere nuove culture, i diversi stili di vita, la voglia di viaggiare e conoscere nuovi paesi, una delle soluzioni a questo problema è quella dello scambio casa.

Tanti sono i vantaggi di andare in vacanza con questa modalità e che vanno oltre il mero risparmio su hotel o affitto. La scoperta di luoghi insoliti ed inaspettati, l’immersione nelle altre culture, l’acquisizione, seppur temporanea, dell’altro stile di vita, ma anche il nascere di amicizie, sono tra le principali motivazione di chi decide di viaggiare “scambiandosi casa”.

Nell’ottica della sharing economy, quello dello scambio case diventa un modello di viaggio sostenibile e responsabile che pur togliendo introiti ad hotel e strutture ricettive in genere, supporta il commercio locale, delocalizzando anche i flussi di persone che invece di concentrarsi unicamente nelle destinazioni internazionali più frequentate, decidono di alloggiare in luoghi altri rispetto alle più usuali rotte turistiche, dando quindi un sostegno a ristoranti ed attività commerciali che sarebbero in genere esclusi dai flussi turistici.

Intervac Home Exchange

Tra le prime organizzazione ad occuparsi di scambio case, dando vita ad una rete internazionale di rapporti di scambio ed amicizia c’è Intervac Home Exchange, associazione no profit che questo anno compie ben 70 anni.

Nata nel 1953, ad opera di un gruppo di insegnanti universitari che avendo lunghe vacanze cercavano un modo economico per viaggiare, Intervac è tra le più grandi organizzazioni di scambio case e conta ad oggi più di 4.000 associati nel mondo, con una maggiore concentrazione in Europa.

Intervac permette anche scambi non simultanei, nel senso che le persone che si scambiano casa non devono farlo necessariamente nello stesso periodo, ideale per chi mette a disposizione la seconda casa.

“Internet ha dato grande impulso a questo tipo di vacanze che conosce un incremento lento ma costante”, dice Emanuela Zara rappresentante italiana e supervisor per Intervac “chi sceglie di scambiare la propria casa con degli “sconosciuti”, fa parte di un nutrito gruppo di turisti contraddistinto da grande apertura mentale, flessibilità, educazione al rispetto delle regole e cose altrui, un popolo colto, che ama immergersi nelle altre culture vestendo “gli abiti” di chi da quelle culture proviene.

Tolleranza ed accoglienza sono parole chiave dello scambio casa. Sono ad oggi migliaia di persone coloro che viaggiano nel mondo attraverso questo sistema ed appartengono un po’ a tutte le classi sociali. Ci sono single, famiglie con bambini, persone in pensione, tutte accumunate dal piacere di viaggiare e, sembrerà strano ma chi pratica questa vacanza appartiene ad una fascia sociale medio alta.

La spinta motrice non è quindi tanto quella economica, quanto piuttosto l’interesse alle relazioni umane, a conoscere gente, a vivere la dimensione non solo geografica del viaggio. Intervac Home Exchange ha permesso in questi anni di far vivere bellissime esperienze di viaggio a tutti i suoi associati, tanto che si è arrivati alla terza generazione di scambi”.

Superate le paure iniziali, iniziare è facile, basta entrare in uno dei circuiti di scambio casa registrandosi negli appositi portali sicuri, dove inserire il proprio annuncio col quale ci si impegna a mettere a disposizione la propria casa.

Lo scambio casa si realizza unicamente sulla fiducia, contando sulla sincerità e buona fede di coloro con cui si entra in contatto. Prima dello scambio ci si scrive e ci si conosce, una volta trovato l’accordo si compila un modulo online che formalizza l’impegno preso con l’altra famiglia.

Lo scambio casa permette anche di lasciare in custodia gli amici a quattro zampe che non vogliono abbandonare loro casa o di avere la possibilità che qualcuno si prenda cura del vostro giardino o del vostro orto, per trovarlo al rientro bello rigoglioso.

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