BATTIPAGLIA (SA). Sabato pomeriggio. Dopo una sudata in casa attaccata al pc a lavorare, decidiamo di fare una nuotata. Pochi chilometri e siamo in litoranea, sarà piacevole dare una sterzata ad una giornata così! Traffico, macchine che escono dai lidi, macchine che entrano, ragazzi che fermano le auto e le moto per dare i biglietti per la disco, limonate, manifesti, l’estate che incombe, dobbiamo muoverci ed accogliere e lavorare…

Un formichio estivo da territorio di mare che deve approfittare dell’estate per farsi conoscere e magari (perché no???) per far tornare il turista anche d’inverno. Fin qui tutto regolare. Tutto torna, tutto è coerente. Se non fosse che…io dico “è tardi, facciamo un salto nel tratto di spiaggia libera che sarà mai!”. Che sarà mai? Ma come mi è saltato in mente di dire “che sarà mai?”. Sarà che prendi un’infezione, sarà che ti passa la voglia di andare al mare, sarà che ti vergogni di parlare di territorio a tutti…perché il territorio è una munnezza.

Letteralmente. Una munnezza. La spiaggia libera della litoranea di Battipaglia è una vera schifezza. Piatti, bicchieri, cicche, monitor, e tante buste (devo dire) regolarmente chiuse e appoggiate affianco al mini cestino. Ma chissà da quanti giorni non passavano a ritirarle, ma chissà da quanti giorni nessuno ha pensato che (nonostante il pienone di caldo e il mese di luglio) non ci fosse bisogno di far passare qualcuno a ripulire la spiaggia.

Io mi sono vergognata dato il mio lavoro, dato il tempo che spendo a parlare delle nostre eccellenze, data la mia costante energia rivolta a promuovere il Sud e la bella Italia.

Ma oltre a vergognarmi mi prendo la libertà di dire VERGOGNA ai politicanti ed agli amministratori di tutti i colori che si riempiono la bocca del termine “territorio”, si fanno gli sciacqui e poi lo sputano…come se niente fosse!!!!

Prima di parlare, c’è bisogno di agire, prima che sia troppo TARDI! …e non servirà più parlare di ricette, prodotti, vino, eno-turismo…destagionalizzazione. Ci rideranno tutti dietro ed avranno ragione. Che vergogna!

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