Qualsiasi definizione le si voglia dare, Sorrento è una delle località più famose e ricercate del nostro Sud.

Citata in film, canzoni, poesie e letteratura attira turisti in ogni mese dell’anno, in cerca di scenari da cartolina, alberghi di prestigio, emozioni legate agli stereotipi più noti del nostro Meridione. Ovviamente d’estate molti turisti amano andare al mare usufruendo dei pontili della Marina Piccola e della spiaggia della Marina Grande.

E nelle stagioni meno calde? Si può approfittare per curiosare meglio tra strade e vicoli, alla ricerca dei dettagli che testimoniano la storia antica della città.

La storia di Sorrento

Sorrento fu un centro urbano importante già in epoca greca e romana, sede vescovile dalla prima metà del V secolo d.C., egemone del territorio circostante sin dalle sue origini più remote. Fu città natale di Torquato Tasso, che vi nacque nel 1544, e meta di viaggiatori illustri negli ultimi tre secoli, tra cui Byron, Keats, Scott, Dickens, Goethe, Wagner, Ibsen e Nietzsche, solo per citarne alcuni.
A chi ha voglia di cercare le tracce della sua storia, la città mostra generosamente tutti i segni del suo glorioso passato che si alternano ai colori e profumi delle botteghe artigianali sparse per il centro.
Qui accenneremo solo a qualcuno, quelli che in assoluto vanno visti durante una passeggiata a Sorrento.

La partenza da Piazza Tasso

Iniziamo il nostro percorso dall’angolo sudoccidentale di Piazza Tasso, la piazza centrale della città, punto d’inizio di ogni visita, dove si trova l’ingresso della Casa Grande della famiglia Correale, costruita tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento. Un ampio androne coperto con volte a botte reca al centro il dipinto dello stemma della famiglia.

Sulla parete di fondo del cortile c’è una splendida decorazione maiolicata del Settecento, con un’enorme varietà cromatica, ideale prolungamento del portale, con un gradevolissimo effetto ottico. Le maioliche rappresentano in prospettiva un colonnato di gusto vanvitelliano, scorci paesaggistici, viali, vasi e personaggi tratti dalle figurazioni tipiche dell’arazzeria del tempo.

Via della Pietà

Da qui conviene poi imboccare Via della Pietà su cui si affacciano diversi importanti palazzi storici.
Vi si incontra Palazzo Veniero, uno degli edifici sicuramente più antichi rimasti nel centro storico, con elementi architettonici del XII e XIII secolo. L’edificio, infatti, mostra sulla facciata alcuni esempi di arte romanico-campana in cui spicca l’utilizzo della tecnica della tarsia muraria con ampie fasce in tufo grigio e giallo.

Superato palazzo Veniero si arriva a un altro Palazzo Correale, del Cinquecento, in stile gotico-catalano. Alla fine dell’edificio, andando in fondo al vicoletto sulla sinistra, si noteranno delle colonne con capitelli facenti parte di un palazzotto in stile toscano del Quattrocento.

Di fronte si trova il ristorante “I Giardini di Tasso”. Indipendentemente dalla voglia di mangiare o meno, attraversando la sala da pranzo si accede ad un antico agrumeto che si estende fino alle antiche mura della città: un ambiente storico ben conservato che i gestori della struttura generalmente fanno visitare liberamente.

Ritornando su via della Pietà, dopo alcune decine di metri si arriva al Palazzo Arcivescovile del Cinquecento adiacente alla Cattedrale e al Corso Italia.

La Cattedrale di Sorrento

Vandalizzata durante il sanguinoso assalto dei Turchi nel 1558, la Cattedrale di Sorrento fu interamente ricostruita e a partire dal Settecento assunse l’attuale veste barocca. Conserva ancora l’ingresso del XIV sec. e il bel portale laterale in stile rinascimentale, del 1474. All’interno si trovano espressioni artistiche degli ultimi sette secoli, a partire dai bassorilievi marmorei di Andrea Pisano (1340) presenti nella prima cappella sulla destra. Nel fonte battesimale fu battezzato Torquato Tasso nel 1544. Da non trascurare, subito oltre, la Chiesa dei Servi di Maria, aperta di sabato e domenica.

La Chiesa dei Servi di Maria

L’edificio religioso custodisce numerose opere d’arte ma particolare attenzione merita una magnifica scultura lignea del XVI secolo raffigurante il Cristo Morto che, in occasione del Venerdì Santo, viene portata in processione lungo le strade della città, dando vita ad uno dei più antichi e suggestivi riti che caratterizzano la settimana di Pasqua a Sorrento, la cosiddetta Processione Nera, che prende il nome dal colore delle vesti degli incappucciati che sfilano per le vie della città.
Da qui conviene risalire Via Sersale per poco più di cento metri, fino alle antiche mura e alla Porta di Parsano.

La porta di Parsano

L’imponente struttura muraria, la cui realizzazione iniziò già in epoca greca e romana, completava la difesa data dai profondi valloni naturali che già delimitavano in parte la città. La spessa cinta muraria, più volte restaurata e rinforzata durante il medioevo, era dotata di diverse porte, di cui la porta di Parsano fu l’ultima ad essere realizzata, nel XVIII secolo.

Le strade della storia sorrentina

Un altro asse viario di rilevanza storica è la prima parallela del Corso Italia sul lato mare, via San Cesareo, antico decumano maggiore, un tempo effettivamente la strada principale della città, su cui si affacciavano le case e i palazzi di molte famiglie nobili e dei commercianti più facoltosi.

Oggi, camminando tra negozi e bancarelle per turisti, si scorgono gli antichi portali di queste ricche dimore di un tempo. Lungo questa strada s’incontra Sedil Dominova, uno dei più conosciuti monumenti del centro storico, luogo d’incontro dei nobili della città, fatto edificare ne XIV secolo. Dal punto di vista architettonico rispecchia una tipologia rinascimentale, mentre gli interessanti affreschi furono realizzati nel Settecento.

Naturalmente la visita al centro storico va estesa a tutte le altre viuzze che si intersecano ortogonalmente fino al mare lungo le quali si trovano altri edifici e punti d’interesse storico di rilievo. Tra queste spicca via Padre Reginaldo Giuliani che incrocia via San Cesareo.

L’ antica strada, corrispondente ad un antico cardine romano, in epoche passate conobbe particolare prestigio perché anch’essa interamente abitata dalle famiglie più nobili e facoltose. Oggi si presenta come un’allegra stradina ricca di botteghe e punti di ristoro.

Le chiese di Sorrento

Tra le tante chiese sorrentine non si trascuri di affacciarsi nella Basilica di Sant’Antonino, che si trova nell’omonima piazza, dedicata al santo patrono della città.

Oltre a notevoli opere pittoriche, reliquiari di oltre venti santi e numerosi ex-voto, vi si trova una statua di sant’Antonino in argento, sulla quale è riportata la data di realizzazione, 2 febbraio 1564, e il nome dell’autore, Scipio di Costantio.

Usciti dalla Basilica, proseguendo per via San Francesco, si arriva alla chiesa dedicata al santo e all’adiacente Chiostro di S. Francesco che rappresenta uno dei più antichi e suggestivi monumenti di Sorrento.

L’ambiente raccolto e silenzioso, impreziosito dagli elementi architettonici del Trecento, rende questo luogo affascinante e unico.
Subito a destra si accede ai giardini comunali, dalla cui panoramicissima terrazza si può godere di un superbo panorama su tutto il golfo di Napoli.

Torquato Tasso, palazzi storici e musei

Uscendo di nuovo dai giardinetti si svolta a destra e imboccando via Vittorio Veneto si costeggia lo storico Hotel Tramontano in cui si trova inglobata, la casa natale di Torquato Tasso (corrispondente a due camere dell’attuale struttura); si arriva quindi a Piazza della Vittoria, con un’altra splendida terrazza panoramica con vista sul golfo.

Poco lontano, nella via San Nicola al n° 11 si trova una delle dimore della famiglia Sersale, che tra la fine del 1500 e l’inizio del secolo successivo, ospitò Cornelia Tasso, sorella del più celebre Torquato e moglie di Marzio Sersale.


Continuando a percorrere via San Nicola, strada un tempo ricca di artigiani intarsiatori, si raggiunge il Museo-Bottega della Tarsia Lignea che si trova al civico 28 nel Palazzo Pomarici Santomasi, al centro di una zona un tempo ricca di numerose botteghe di artigiani intarsiatori.

Le collezioni di mobili ed oggetti intarsiati dell’Ottocento, da quadri, stampe, libri, ceramiche, fotografie d’epoca esposte nel museo fanno rivivere l’epoca del Grand Tour, quando Sorrento era una tappa fissa del viaggio in Italia dei maggiori rappresentanti della nobiltà e della cultura internazionale.

Ovviamente Sorrento offre molti atri tesori, quali il Museo Correale, il borgo marinaro di Marina Grande, l’affacciata nel Vallone dei Mulini, i Bagni della Regina Giovanna, l’Agruminato e numerose altre chiese le cui origini affondano nei secoli, ma per una giornata basta (e avanza) quanto raccontato, lasciando il resto per la prossima visita!

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