La decisione presa dal “tavolo castanicolo” di mettere subito a disposizione dei fondi per avviare la lotta biologica al Cinipede del castagno e formare gli operatori incaricati di svolgerla nelle regioni colpite dalla malattia è un primo risultato positivo per la salvaguardia di un settore importante per l’economia e l’ambiente.

E’ quanto afferma il vicepresidente della Coldiretti Gennaro Masiello che è sceso in piazza insieme a centinaia di agricoltori di Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Calabria.

L’avvio di una capillare guerra biologica all’insetto killer attraverso lo sviluppo e accurata diffusione dell’insetto Torymus sinesi, che è l’antagonista naturale del Drycosmus kuriphilus (il Cinipide galligeno del castagno), è al momento l’unica strada percorribile per difendere i 780mila ettari di boschi di castagno presenti in Italia.

Sono state decise – ha continuato il vicepresidente della Coldiretti – importanti azioni di contrasto all’insetto killer del castagno che abbiamo proposto nel documento consegnato al Ministero delle Politiche agricole dove si è tenuto l’incontro del tavolo.

Chiediamo tuttavia – ha precisato Masiello – un incremento delle risorse a disposizione per affrontare l’emergenza e compensare la perdita di reddito delle imprese che  rischiano di dover abbandonare i castagneti con pesanti ripercussioni, oltre che sotto il profilo economico, anche sotto quello sociale e ambientale.

Sono circa in 34.000 le aziende agricole interessate grazie alle quali si sviluppa un filiera che offre opportunità di occupazione a 100.000 i lavoratori. Se a livello nazionale serve un coordinamento istituzionale tra le componenti veramente rappresentative del comparto che garantisca obiettivi univoci sul  territorio, a livello comunitario l’obiettivo deve essere – ha continuato Masiello – l’inserimento della castagna tra la frutta in guscio e conseguentemente la concessione di aiuti disaccoppiati al settore.

Dal tavolo castanicolo è stato deciso – riferisce la Coldiretti – lo stanziamento, immediatamente disponibile, della somma di un milione di euro per avviare azioni che si svilupperanno lungo quattro direttrici:

– la costituzione di aree di pre-moltiplicazione del Torymus sinensis, l’antagonista naturale del Drycosmus kuriphilus (il Cinipide galligeno del castagno). Sarà compito delle Regioni presentare progetti sulla localizzazione di tali aree, mentre il Ministero provvederà a finanziarli;

– il potenziamento del centro di moltiplicazione dell’Università di Torino DIVAPRA, gestito dal prof. Alberto Alma, che è stato il primo laboratorio a occuparsi della moltiplicazione del Torymus;

– una valutazione sulle linee guida di ricerca tra le quali quella relativa all’adattamento dell’antagonista al territorio, all’incidenza del cinipide sulla produzione di castagne e alle possibili “ibridizzazione” del Torymus sinensis con specie indigene;

– un maggior raccordo con l’INEA (Istituto nazionale di economia agraria) e con le associazioni presenti sul territorio, che dovranno fornire dati sulla presenza di castagneti, seguire le procedure di intervento a livello locale e informare correttamente gli operatori sulle azioni da intraprendere.

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