Mi dicevano che Torino fosse una città industriale, cupa, nebbiosa, grigia. In realtà sto scoprendo una città diversa, per fortuna!
Torino è elegante, sinuosa tra le sue strade incrociate e parallele, ricca di quello che cerchi, golosa, silenziosa ma viva. E al tramonto scende una luce rosa cipria che ricopre tutti: è il segno che la giornata sta per concludersi.
Grazie allo scrittore Giuseppe Culicchia, su suggerimento della mia amica Daniela, ho letto di una Torino pre-olimpiadi in fase di trasformazione da “città grigia industriale a città della movida” (G. Culicchia “Torino è casa mia” 2005 e “Torino è casa nostra” 2015), una buona guida per chi di questa città ne deve far parte per un po’.
Ma chi vuole visitare Torino per un solo week end, in prossimità della primavera (ma la consiglio anche in autunno con i suoi caldi colori e in inverno col suo suggestivo manto bianco), può comunque cogliere lo spirito e la bellezza del capoluogo piemontese.
La prima cosa che spesso ci capita di vedere arrivando in una nuova città è la stazione, la “porta”.

Da qui, zaino in spalla, reflex al collo e via alla scoperta di Turin. Sempre dritto, lasciandoci alle spalle la stazione si arriva a Piazza San Carlo, definita il “salotto” della città, circondata da edifici storici e dai famosi caffè frequentati da reali, nobili e scrittori.

Sulla pavimentazione della piazza, precisamente di fronte al Caffè Torino, c’è il Toro rampante di bronzo.
La leggenda vuole che calpestare gli attributi dell’immagine taurina porti molta fortuna. E così chi di proposito, chi con una leggera piroetta mentre sta camminando, un giro sugli attributi del povero toro se lo fa!
Proseguendo verso via Roma, la strada dello shopping con la parallela via Lagrange, si arriva a piazza Castello, dove si affaccia l’elegante Palazzo Madama

E poco distante, i Musei Reali ospitati dal Palazzo Reale: oltre 2000 anni di storia racchiusi in questo unico complesso (l’Armeria Reale, Biblioteca Reale, Palazzo Reale, Galleria Sabauda, Museo Archeologico, Giardini Reali, Palazzo Chiablese).
A pochi passi, il Duomo di Torino. Uno splendido edificio tra barocco e rinascimento.

Oggi ospita la Sacra Sindone, portata a Torino dalla famiglia Savoia.
Difronte al Duomo, un tuffo nell’Augusta Taurinorum.

Della Torino romana è visibile solo la Porta Palatina, il cui nome risale al medioevo. Oggi è l’area archeologica delle Torri Palatine con i quasi 20.000 mq di parco annesso.
Da tutti questi posti, in lontananza si scorge il simbolo della città, la Mole Antonelliana. E allora via, verso l’imponente sinagoga.

Il nome deriva dal fatto che, in passato, fu la costruzione in muratura più alta d’Europa (167 mt), mentre il suo aggettivo deriva dall’ architetto che la concepì nel 1863, Alessandro Antonelli. Oggi ospita il Museo Nazionale del Cinema e l’ascensore panoramico che permette di salire fino al tempietto ed ammirare una straordinaria vista sulla città.
Ma l’imperdibile vista sulla città, Mole inclusa, la offre in verità il Monte dei Cappuccini
Vale la pena fare una passeggiata verso il Monte dei Cappuccini per visitare un altro luogo della città pieno di storia e per ammirare, oltre alla Chiesa di Santa Maria al Monte, anche il magnifico panorama che dal colle si ha su Torino.
Con gli occhi pieni di meraviglia scendiamo a valle, verso la Chiesa della Gran Madre.
Secondo alcuni esoterici, la chiesa della Gran Madre è di fondamentale importanza in quanto tra le due statue che rappresentano la Fede e la Religione, sarebbe sepolto il Sacro Graal.
Stanchi? ci andiamo a stendere e a rilassare nel cuore verde della città, il Parco del Valentino.
Questo parco, situato lungo le rive del fiume Po, si distingue particolarmente per il patrimonio naturalistico, con una flora e una fauna ricca e diversificata. Ma anche il suo aspetto storico-culturale con il Borgo Medievale.
Dulcis in fundo, imperdibile è il bicerin…

…si tratta della tipica bevanda calda torinese a base di caffè, cioccolato caldo fuso e crema di latte, che è possibile gustare in tutti i caffè storici (e non) della città, dove poter assaggiare anche tutte le golosità di Turin.
Ma il Bicerin è un’altra cosa se gustato lì dove è nato: al Caffè Confetteria Al Bicerin, dove lo preferiva lo stesso Cavour.
E dopo questo, mi sa che ritornerete! Per assaggiare gli altri numerosi pilastri gastronomici che la città simbolo del Piemonte custodisce gelosamente…
Tiziana Di Muro