ROMA. “Quella che sembra prendere quota, è semplicemente una nuova tassa su chi viaggia e pernotta fuori casa non solo per vacanza, ma anche per lavoro o per motivi di salute”. È questo il lapidario commento del Presidente di Federalberghi-Confturismo, Bernabò Bocca, alla tassa di soggiorno inserita nelle misure del federalismo fiscale municipale.

“Una tassa del genere, richiesta dai Comuni e favorita dal Governo – prosegue Bocca – rischia di servire solo a ripianare le languenti casse municipali e potrebbe inferire il colpo mortale a quelle migliaia di imprese ricettive che dopo due anni di crisi drammatica, senza alcun piano strategico di rilancio dell’immagine turistica dell’Italia nel mondo e senza alcun intervento di sostegno, dovrebbero subire supinamente un aggravio del tutto privo di logica finalizzata al settore.

“Una tassa del genere – enfatizza il Presidente degli Albergatori italiani – colpisce unicamente le imprese ricettive, creando ulteriori danni all’economia del Paese ed all’occupazione, che nel solo 2010 ha subìto una flessione del 2,4% di lavoratori. Condividiamo la necessità che il Paese si modernizzi e l’avvento del federalismo fiscale è sicuramente un passaggio fondamentale, ma non possiamo non stigmatizzare come la strada imboccata dal Governo e dalla Bicamerale sul federalismo sia un angusto vicolo cieco, contro il quale rischia di andare a sbattere uno dei pochi settori realmente produttivi dell’Italia”.

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