I supplì rappresentano uno degli street food tipici di Roma e dintorni. Di seguito vi riportiamo la filante ricetta dei nostri amici foodblogger Silvia e Claudio di @thekitchentube, arricchita dall’utilizzo del dado di carne Bauer. I classici supplì “al telefono” sono irresistibili, grazie alla mozzarella filante racchiusa in un croccante guscio di riso fritto impanato.

Avete già indossato il grembiule?

La ricetta per 8-12 supplì

· 250 g di riso Originario

· 300 g di carne tritata mista di manzo e maiale

· 250 g di passata di pomodori

· 3 uova

· 200 g di mozzarella

· 1 dado di carne (Bauer)

· 320 ml. di acqua

· 1 carota

· 1 cipollotto

· 1 costa di sedano

· pane grattugiato q.b.

· 1 litro di olio di semi di girasole (per la frittura)

· sale e pepe nero q.b.

Preparazione

Iniziate tritando molto finemente a coltello la carota, il sedano e il cipollotto. Poi versate il trito in una padella con un filo di olio evo e accendete la fiamma a fuoco medio. Soffriggete per qualche minuto.

Ora è il momento di aggiungere la carne tritata e far rosolare per due o tre minuti, poi versare nella padella il riso, alzare la fiamma e cuocere mescolando per ancora cinque minuti. Abbassate la fiamma e aggiungete il dado di carne, poi subito l’acqua tiepida mescolando per far sciogliere bene.

Subito dopo mettete nella padella anche la passata di pomodori. Mescoliamo e lasciamo cuocere a fiamma bassa e pentola scoperta fino a che il riso non avrà assorbito tutto il liquido. Ci vorranno circa 15-20 minuti.

Quando il riso sarà ben asciutto versatelo in una teglia e coprite con un canovaccio. Dovrà raffreddarsi e riposare per 24 ore prima di proseguire con la preparazione.

Trascorso questo tempo porzioniamo il riso aiutandoci con una paletta in modo da creare le dosi per i singoli supplì. Con le dosi indicate potrete preparare 8 supplì grandi o 12 più piccoli, a seconda delle vostre esigenze.

Ora oliate leggermente il palmo delle mani e prendete una porzione di riso. Appoggiate una striscia di mozzarella al centro del palmo e richiudete per formare una palla ovoidale, premendo bene per far sì che la mozzarella sia completamente ricoperta e il riso ben compattato.

Sbattete bene in un piatto fondo le uova assieme al sale e al pepe nero. Poi passate il supplì nell’uovo sbattuto, poi nel pane grattugiato. Ripetete questa operazione due volte per ogni supplì fino a terminare la preparazione.

Alla fine disponiamo i nostri supplì in una teglia pronti per la fase della frittura! Fate scaldare l’olio a 160°C e inserite delicatamente al suo interno i supplì uno per volta, facendo attenzione che non rimangano attaccati al fondo. Potete anche aiutarvi con una forchetta o una schiumaiola per tenerli distanti dal fondo negli istanti successivi all’immersione.

Quindi, lasciate cuocere per 6-8 minuti e poi quando i supplì saranno ben dorati estraeteli dall’olio e mettiamoli ad asciugare su carta assorbente, spruzzandoli con una spolverata di sale.

Se dovete friggere parecchi supplì, potete mettere quelli giù pronti in forno a 150°C per tenerli caldi mentre ultimate la frittura degli altri.

Quando tutti i supplì saranno pronti, portateli in tavola e gustateli ancora caldissimi, in modo da godere dello spettacolo della mozzarella filante che esce dal guscio croccante quando si spezzano!

Qual è la differenza tra supplì e arancini?

In effetti ci troviamo di fronte a due grandi classici della cucina regionale italiana: quella romana e quella siciliana. Si tratta di varianti, ognuna con delle proprie specificità.

Il supplì tradizionalmente prevedeva la presenza di pollo o carne, ormai lo si ritrova ripieno di salsa di pomodoro e mozzarella filante. L’arancino è composto, nella versione classica, da ragù di carne, piselli e mozzarella.

In ogni zona si può incappare in alcune piccole varianti relative alla panatura, ad esempio, ma di certo si tratta di prodotti cugini. La curiosità da tenere a mente, però, è che il supplì nasce così come lo assaggiamo ora, mentre l’arancino originariamente era dolce, nel tempo ha assunto le caratteristiche che conosciamo oggi in versione salata.

Rispondi

Please enter your comment!
Please enter your name here