Siete alle prese con la spesa? Cosa manca per preparare la cena del 24 o il pranzo di Natale? Comunque sia, nonostante la fretta e al di là dell’euforia festiva…attenzione alle truffe. Se non credete d’aver trovato un prodotto fresco…NON COMPRATELO!

E’ cronaca di qualche giorno fa l’ultima operazione messa a punto dai Nuclei antifrodi dei Carabinieri, che hanno sequestrato 2,5 tonnellate di pesce in cattivo stato di conservazione e falsi DOP per 2 quintali, nelle province di Salerno e Napoli, nel corso di controlli straordinari in occasione delle Festività di Natale.

A seguito di una segnalazione, i Nac di Salerno hanno riscontrato diverse violazioni penali e amministrative in un supermercato di Bellizzi, dove sono stati sequestrati circa due quintali di prodotti ittici, caseari e pane, mal conservati, falsi DOP e privi di etichettatura.

In particolare si tratta di pane venduto come fresco ma in realtà in fase di scongelamento, altro pane conservato in modo promiscuo con ortaggi e carni sanguinanti; prodotti ittici e di rosticceria surgelati mal conservati e privi di etichettatura, per cui non era possibile verificarne la rintracciabilità; formaggi vari riportanti in etichetta diciture evocanti le DOP Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Pecorino Romano, in violazione della normativa vigente in materia di marchi protetti.

A Castellamare di Stabia (NA), I Nac inoltre hanno sequestrato un deposito di prodotti ittici con 2,5 tonnellate di pesce di vario tipo, per un valore commerciale di circa 50mila euro, in cattivo stato di conservazione.

Inoltre, a Boscoreale (NA), presso un noto supermercato sono state sequestrate confezioni di formaggio con la falsa denominazione DOP Parmigiano Reggiano e a Pompei, presso un supermercato della grande distribuzione sono stati sequestrati pomodorini con la falsa DOP Pomodorino del piennolo del Vesuvio.

Nel corso di controlli, sono stati denunciati anche quattro operatori del settore per truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, perché mediante false dichiarazioni fornite all’Agea, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, avevano percepito illegalmente illecitamente la somma di 45mila e tentavano di percepirne ulteriori 39mila.

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