PINZIMONIODall’infanzia alla menopausa, passando attraverso i principali stadi della vita di una donna, per scoprirne aspetti spesso offuscati e per avere consigli atti ad aumentare la capacità di mantenimento  del proprio stato di salute.

Tutto questo durante il percorso scientifico organizzato dall’associazione culturale “Scienza & Gusto” e patrocinati dalla Provincia di Firenze.

Si conclude quindi con quella che spesso viene definita “età critica”: la menopausa. Un periodo caratterizzato da profondi cambiamenti endocrini e metabolici, associati a modificazione della composizione ormonale e corporea. Un periodo spesso difficile per la donna stessa (e per chi le sta attorno).

La drastica riduzione estrogenica ed il conseguente squilibrio del rapporto estrogeni/androgeni ha molteplici effetti sul corpo e la mente.  La diminuzione della massa ossea è tra i sintomi più noti, che può sfociare purtroppo nella malattia dell’osteoporosi, una malattia silente, almeno fin a quando non si complica con fratture.

Si assiste ad una demineralizzazione dell’osso che diviene quindi più fragile. Si stima che in Italia siano colpite circa 4 milioni di donne e 1 milione di uomini. 1, 5 milioni di fratture all’anno possono essere causate da questa malattia.

“La massa ossea arriva al picco intorno ai 20-25 anni – spiega la dott.ssa Pampaloni, nutrizionista – dopo di che cala costantemente fino ad una brusca accelerata durante i primi 3 anni della menopausa, per poi tornare ad un decremento più lieve. È dunque il raggiungimento del picco in età giovanile che determinerà lo stato di salute e benessere. Un aumento del 10% del picco di massa ossea, pare essere in grado di ridurre del 50% il rischio di osteoporosi negli adulti”.

Ecco dunque che torna il tema della prevenzione, a tavola in primis.

Uno dei fattori nutrizionali più importanti nella prevenzione e nella cura dell’osteoporosi è relativo all’introduzione di calcio. L’apporto quotidiano di questo minerale dovrebbe essere intorno a 1 grammo, mentre è stato stimato che in Italia il 50% degli uomini e il 70% delle donne hanno un consumo nettamente inferiore al fabbisogno giornaliero. Per salvaguardare quindi le nostre ossa è opportuno non escludere totalmente latte e latticini dalla propria dieta. Tra i formaggi quello che contiene più calcio è il parmigiano reggiano (1300 mg/100 g); l’ideale sarebbe consumarlo al di fuori dei pasti per evitare interazioni con altri nutrienti.

Anche l’acqua minerale è un’ottima fonte di calcio biodisponibile, e perdi più senza essere una fonte calorica.

Le acque bicarbonato calciche, a residuo fisso medio alto (>150 mg/L), rappresentano una validissima scelta come contributo alla copertura del fabbisogno quotidiano di questo prezioso minerale.

Indispensabili anche sono le vitamine, soprattutto la D, ma anche A,C,E,K, oltre a minerali come il ferro, il potassio e il magnesio. Raccomandati quindi anche legumi, cereali, verdure a foglia verde come cavoli, broccoli  e frutta secca.

Bisogna invece limitare il consumo di alcol, di bevande a base di cola, di caffeina, diminuire l’introito di sodio e di alcuni nutrienti come fibre, fitati, ossalati (presente in bietole e spinaci) e proteine animali che riducono l’assorbimento del calcio e ne favoriscono la secrezione urinaria.

Preparandosi dunque per tempo attraverso un’alimentazione corretta e uno stile di vita adeguato, la donna può considerare la menopausa come una fase della vita da vivere con serenità e piacere, non più sinonimo di declino, ma una stagione della vita coi suoi frutti e le sue sfumature.

Si conclude con questo argomento dunque “Essere Donna nella Società del Ben-Essere”, dove abbiamo potuto apprezzare e meglio conoscere la natura della donna  che è estremamente complessa  dal punto di vista fisico,  psicologico ed energetico.

Tale è la ricchezza femminile, la sua forza vitale.

Non c’eÌ niente di più potente di una donna in menopausa con entusiasmo

(M. Mead, antropologa e scrittrice)

Claudia Caselli

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