Negli Stati Uniti viene commercializzato con il marchio San Marzano pomodoro prodotto in California che toglie spazio di mercato al prodotto originale Made in Italy. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente il sequestro di qualche giorno fa di falso pomodoro San Marzano diretti negli usa nel porto commerciale di Salerno da parte Carabinieri del nucleo Antifrodi in collaborazione con l’Agenzia delle dogane e l’ufficio centrale Antifrodi di Roma.

 

Un inganno che complessivamente vale 60 miliardi di euro solo all’estero dove sono falsi 2 prodotti di tipo italiano su 3.

 

Non è un caso che nel 2009 secondo le anticipazioni del rapporto Coldiretti/Eurispes sono state importate in Italia 161.215 tonnellate di pomodori preparati o conservati di cui il 52,9 per cento proviene dalla Cina, destinate per il 98,6 per cento del totale alla sola provincia di Salerno, patria del mitico San Marzano.

 

“Il sequestro del falso Pomodoro San Marzano, ad opera del Comando dei Carabinieri delle Politiche agricole e alimentari, è la dimostrazione che il potenziamento dei controlli, che abbiamo iniziato in tutto il Paese, funziona e sta già portando a ottimi risultati. Dobbiamo continuare a lavorare in sinergia per difendere la qualità del nostro patrimonio agroalimentare e tutelare i nostri consumatori”.

 

Così il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Giancarlo Galan sull’operazione condotta dal Nucleo antifrodi dei Carabinieri di Salerno, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane di Salerno e con l’Ufficio centrale Antifrodi di Roma, che si è conclusa con il sequestro di falso pomodoro “San Marzano”, a Salerno, per un valore commerciale di circa 275mila euro.

 

Nel corso di  alcuni controlli straordinari per la tutela dei marchi di qualità e del made in Italy, i militari hanno rinvenuto all’interno di 18 container, presso il porto di Salerno, diverse tonnellate di pomodori pelati, falsamente indicati come riconducibili alla qualità “San Marzano” e destinati ad essere esportati negli Stati Uniti.  

 

Le etichette utilizzate nelle confezioni sono risultate non conformi alla normativa vigente, in quanto riproducevano una scritta che rievoca la denominazione di origine protetta, in violazione al disciplinare della DOP  “Pomodoro San Marzano dell’agro sarnese-nocerino” (Reg. Ce 1263/1996).

 

I pomodori provenivano in realtà da zone del Foggiano e non da quelle contemplate dal relativo disciplinare di produzione.

 

L’ispezione è stata successivamente estesa a tutte le sedi di una nota azienda salernitana, portando al sequestro di oltre 33mila etichette uguali a quelle applicate sulle confezioni dei pomodori pelati, nonché di fatture di vendita dello stesso prodotto destinato ad acquirenti stranieri, relative a 4.224 quintali di pomodoro “San Marzano”, per un totale di 410mila euro.

 

I titolari delle ditte sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per contraffazione di indicazioni geografiche e denominazione di origine dei prodotti agroalimentari.

 

Altri 4600 quintali di concentrato di pomodoro, proveniente dalla Cina, sono stati sequestrati nei giorni scorsi, sempre a Salerno, in seguito ai controlli per la difesa del made in Italy e la tutela dei consumatori, che da mesi sta conducendo nel Mezzogiorno il Nucleo antifrode, su disposizione del Comando dei Carabinieri delle Politiche agricole alimentari di Roma.

 

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