Gli acquisti di frutta e verdura delle famiglie italiane sono stati pari a circa 347 chili, con un calo di oltre 100 chili (-22 per cento) rispetto a dieci anni fa. E’ quanto si evince dal Rapporto Osservasalute 2011 secondo il quale si registra, anche per effetto della crisi, per la prima volta una flessione della frequenza di coloro che dichiarano di consumare 5 e più porzioni al giorno di verdura, ortaggi e frutta.

Le famiglie italiane nel 2011 hanno acquistato 8,3 milioni di tonnellate di frutta e verdura fresche e surgelate per una spesa di 13,4 miliardi di euro. La riduzione nei consumi riguarda soprattutto le giovani generazioni con il 23 per cento dei genitori che ha dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura secondo i dati del progetto “Okkio alla salute”.

Pane, pasta, pesce, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari si sono dimostrati un elisir di lunga vita per gli italiani che grazie alla dieta mediterranea hanno una speranza di vita alla nascita tra le più alte al mondo con una media 78,8 anni per gli uomini e 84,1 per le donne.

Ma il futuro è preoccupante per effetto soprattutto del progressivo abbandono dei principi della dieta mediterranea a favore del consumo di cibi grassi e ricchi di zucchero come le bibite gassate da parte delle giovani generazioni.

La situazione in Italia è drammatica con ben il 34 per cento dei piccoli cittadini italiani di 8 e 9 anni è lontano dal peso forma: oltre un milione è sovrappeso (22,1 per cento del totale) e 400mila (11,1 per cento) sono obesi.

E’ necessario riacquistare quanto prima la consapevolezza del ruolo primario di frutta e verdura sulle nostre tavole, riducendo il consumo di cibi spazzatura, bevande zuccherate e carni.

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