Acque fredde e pulite. Una premessa importante per raccontare uno tra i pesci bianchi più commercializzati nel mondo. Il termine pesce bianco è sinonimo di “pesce di fondale” in quanto vive sul fondo dell’oceano o vicino ad esso. Il mare di Bering e il golfo dell’Alaska sono tra le masse d’acqua più produttive del Pianeta, grazie alla loro ricchezza in nutrienti che, combinata con la luce solare, dà sostentamento a grandi popolazioni di fitoplancton (piante microscopiche) che sono a loro volta il cibo dello zooplancton, costituito da piccoli animali come ad esempio i gamberi. Un ecosistema straordinario di cui il Pesce Bianco dell’Alaska fa parte.

Il Pollock dell’Alaska appartiene alla famiglia delle Gadidae, che comprende sia il Merluzzo dei Pacifico sia quello dell’Atlantico. La maggior parte di questi pesci, una volta  adulti, si trova in acque profonde da 70 a 300 metri dove depongono le uova, dalla fine di febbraio all’inizio di maggio, uova che si schiuderanno dopo essere state trasportate dalla corrente per 20/25 giorni.

Come tutti le specie ittiche dell’Alaska, dal Salmone Selvaggio, all’Halibut, al Carbonaro ecc, il Pollock è un pesce bianco assolutamente sano, altamente raccomandato dal Ministero della Salute e dei Servizi Sociali dell’Alaska per i suoi benefici.

Il Pollock dell’Alaska viene lavorato sia in mare, a bordo dei pescherecci da cattura, oppure in stabilimenti sulla terraferma, totalmente conformi ai regolamenti e alle prassi di sicurezza certificati dagli enti preposti.

Dal Pollock dell’Alaska si ricavano filetti, macinato, surimi e uova che, una volta pronti, vengono spediti nei maggiori mercati nazionali e internazionali. In particolare, le uova  vengono raccolte a seconda delle stagioni e costituiscono una vera prelibatezza molto apprezzata in tutto il mondo.

Sono tantissime le ricette che si possono realizzare con il Pollock dell’Alaska. Filettato, ad esempio è gustosissimo con le verdure, grigliato oppure impanato.

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