La carne di pollo è una delle più consumate al mondo e, per questo, gli allevamenti di carni avicole sono tra i più diffusi con un aumento significativo negli ultimi decenni.
In questo articolo, esploreremo i diversi metodi di allevamento utilizzati, l’impatto sulla salute e il benessere degli animali e come promuovere una scelta consapevole e sostenibile nel consumo della carne di pollo.
Allevamenti intensivi e a terra, cosa li differenzia?
L’allevamento intensivo è un sistema di produzione industriale in cui un grande numero di animali viene allevato in spazi ridotti e in condizioni controllate. I polli vengono solitamente tenuti in capannoni chiusi, con una densità di popolazione molto alta e con accesso limitato a spazi esterni. Questo metodo permette di ottenere una grande quantità di carne in tempi brevi e a costi contenuti, ma ha degli effetti negativi sul benessere degli animali e sull’ambiente.
L’allevamento a terra, o free-range, e l’allevamento biologico sono due sistemi di allevamento in cui i polli hanno accesso a spazi aperti e possono muoversi liberamente all’interno di un’area delimitata. Entrambi i metodi offrono ai polli una qualità della vita migliore rispetto all’allevamento intensivo, poiché gli animali possono esprimere comportamenti naturali e avere un maggiore benessere.
In entrambi i metodi di allevamento, gli animali hanno la possibilità di uscire all’aperto, anche se hanno una parte coperta per ripararsi dalla pioggia e covare le uova, e di razzolare. Razzolare è l’attività che impiega gran parte della giornata del pollo e consiste nel scavare la terra con le zampe, alla ricerca di piccoli insetti, vermi e sassolini da mangiare. Questo comportamento non solo rispetta la loro natura, ma la grande varietà proteica che assumono conferisce agli animali un sapore particolare, diverso da un individuo all’altro, rendendoli più buoni e saporiti, sia quando li mangiamo che quando consumiamo le loro uova.
La legge sul biologico Reg. 2018/848 impone per prima cosa di lasciare uno spazio maggiore agli animali, che quindi potranno muoversi di più e avranno a disposizione più spazio in cui razzolare. Tuttavia, questa non è una differenza fondamentale rispetto all’allevamento a terra non biologico, in quanto esiste uno spazio minimo anche per gli animali allevati all’aperto, che comunque hanno tutto il posto che gli serve per vivere e vivere bene.
Le differenze principali tra i metodi di allevamento intensivo e a terra riguardano quindi la densità di popolazione, la crescita degli animali, la qualità della carne e l’impatto ambientale.
Sia l’allevamento a terra che l’allevamento biologico offrono condizioni di vita migliori per i polli rispetto all’allevamento intensivo, permettendo loro di esprimere comportamenti naturali e di avere un maggiore benessere. Tuttavia, la produzione di carne in questi sistemi è generalmente più lenta e costosa rispetto all’allevamento intensivo.
Come conseguenza, l’allevamento intensivo produce carne più velocemente e a costi inferiori, ma spesso a scapito del benessere degli animali e dell’ambiente. Al contrario, l’allevamento a terra garantisce una maggiore qualità della vita per i polli e una carne di qualità superiore, ma con costi di produzione più elevati.
L’impatto dell’allevamento sulla salute e sul benessere degli animali
Densità e crescita veloce
Nell’allevamento intensivo, la densità di popolazione è molto alta, il che può portare a problemi di stress, infezioni e malattie. Inoltre, la crescita accelerata dei polli, ottenuta attraverso selezione genetica e mangimi ad alto contenuto energetico, può causare problemi di salute come malformazioni scheletriche e problemi cardiovascolari.
Uso di antibiotici e di mangimi
Per prevenire malattie e promuovere la crescita rapida, nell’allevamento intensivo si fa spesso uso di antibiotici e mangimi.
L’uso eccessivo di antibiotici può portare allo sviluppo di ceppi batterici resistenti, che rappresentano un problema sia per la salute degli animali che per quella umana. I mangimi utilizzati in questi allevamenti possono contenere sostanze chimiche, ormoni e additivi per favorire la crescita, che possono avere effetti negativi sulla qualità della carne e sull’ambiente.
Carne di pollo: come promuovere una scelta consapevole e sostenibile
Per promuovere una scelta consapevole e sostenibile nella scelta della carne di pollo, è importante scegliere carne di pollo allevata a terra in Italia (un esempio è costituito da Europoll, storica azienda piemontese specializzata in allevamento avicolo a filiera a tracciabilità garantita) e prestare attenzione alle etichette e alle certificazioni presenti sui prodotti.
È possibile cercare certificazioni di benessere animale, come ad esempio il marchio Global Animal Partnership, che garantiscono che gli animali siano stati allevati seguendo standard etici e sostenibili.
Inoltre, è possibile ridurre il consumo di carne e optare per fonti proteiche alternative, come legumi, semi e cereali integrali, che hanno un impatto ambientale minore e possono essere altrettanto nutrienti.
Come abbiamo visto, i metodi di allevamento non sono tutti uguali e per questo è sempre meglio privilegiare il benessere degli animali e la qualità della carne rispetto alla quantità e al prezzo. Solo attraverso scelte consapevoli e sostenibili, è possibile ridurre l’impatto negativo dell’allevamento intensivo e contribuire al miglioramento delle condizioni di vita degli animali e all’ambiente.