Tranci di pizza pagati a sconosciuti. E’ la nuova moda ribattezzata “suspended pizza”, ovvero, “pizza sospesa”, sbarcata di recente in America.

Cambia la lingua e il continente, ma il messaggio è sempre lo stesso. Un piccolo gesto di solidarietà, dal grande valore simbolico.

E se le pareti di molte pizzerie sono piene di foto di personaggi famosi che hanno fatto tappa almeno una volta nel locale, da Rosa’s Fresch Pizza a Filadelfia, i muri sono pieni di post-it e lettere colorate. I bigliettini sono stati scritti dai clienti che hanno pagato una pizza in più, così da dare l’opportunità ai meno fortunati di poter gustare il piatto più conosciuto al mondo.

L’idea è nata da un cliente, che lo scorso marzo, ha chiesto al giovane proprietario (ventisettenne, ex noto banchiere di Wall Street, datosi poi alla cucina) di lasciare un dollaro in più per comprare un pezzo di pizza da offrire ad uno sconosciuto impossibilitato a pagarlo. Detto fatto. Mason Wartman, prende nota ed attacca il post-it con la richiesta “Un pezzo di pizza da regalare!”.

In molti quartieri americani, un pezzo di pizza costa solo un dollaro e in molte pizzerie sui muri bianchi compaiono già molti bigliettini che regalano un trancio di pizza.

Ed ogni giorno molti senzatetto o indigenti, prendono un post-it con la “pizza prepagata”. Negli ultimi nove mesi, secondo Mason Wartman, i clienti hanno acquistato più di 8.400 pezzi di pizza per i più bisognosi.

E tra i vari biglietti di “pizze sospese” compaiono anche post-it di ringraziamento. Ma Mason si è ispirato all’antica usanza napoletana del “caffè sospeso”, offerto ai poveri della città dagli avventori più generosi. Col boom economico l’usanza fu quasi dimenticata, tornata in auge con la crisi economica. Nel frattempo, la moda del “caffè sospeso” ha contagiato anche altri settori, dai panini ai libri.

E tre anni fa, una pizzeria di Napoli, “Da Concettina ai Tre Santi”, ha creato la “pizza sospesa”, se ne consuma una, ma se ne pagano due, offrendo la successiva a chi non può permettersi il pranzo. La pizzeria napoletana riesce a consegnare ogni settimana circa quindici pizze gratuite per i poveri. Un’idea ormai sbarcata oltre oceano, che fonde il cibo alla solidarietà.

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