Film al confine fra l’onirico e brutale realismo. Luoghi incantevoli che sembrano progettati dalla computer grafica accostati a desolazione e degrado disarmante. Matteo Garrone è un regista particolare, che porta sullo schermo una fiaba anche là dove di favolistico c’è ben poco. Garrone sceglie le location dei propri film con cura, non semplici luoghi ma espressioni visive dell’interiorità dei personaggi.

Musement, la piattaforma digitale per scoprire e prenotare esperienze di viaggio in tutto il mondo, ha deciso di celebrare la candidatura del regista agli Oscar 2021, in gara nella categoria Miglior Trucco e Acconciatura per il film Pinocchio.

La piattaforma è andata alla scoperta dei luoghi più insoliti in cui sono stati girati i film di Matteo Garrone.

Un itinerario nel centro e sud Italia, un salto acrobatico da Pinocchio a Gomorra, che lascerà stupefatto anche chi pensa di aver già visto tutto del proprio paese.

Teatro Cittadino Nojano, Bari

Un enorme Mangiafuoco su un palco troppo piccolo, accerchiato dai suoi burattini. Così avviene l’incontro con Mangiafuoco in Pinocchio, il film di Garrone. A ingigantire le sembianze del burattinaio è il luogo scelto per girare la scena: il Teatro Cittadino Nojano. Situato proprio nel centro di Noicàttaro, in provincia di Bari, il Teatro Cittadino Nojano è considerato il più piccolo teatro all’italiana del mondo.

Nato ufficialmente nel 1869, è costretto a chiudere i battenti negli anni Sessanta, per motivi di sicurezza e igiene pubblica. Il teatro, infatti, nonostante i cinquanta posti a sedere assegnati, ospitava fino a duecento spettatori a serata.

Villa Pignatelli di Montecalvo, Napoli

Le Ville Vesuviane del Miglio d’Oro sono state costruite nel Settecento da Carlo di Borbone, e altri nobili della corte napoletana, lungo un tratto di strada della Tirrena inferiore, fra Ercolano e Torre del Greco.

Fra queste, a San Giorgio a Cremano, sorge Villa Pignatelli di Montecalvo, costruita nel 1747 per volere della principessa Emanuella Caracciolo Pignatelli e scelta da Garrone come abitazione per Luciano, il protagonista di Reality. Nel film, la villa ci appare in tutto il suo fascino decadente. Nonostante le condizioni del palazzo siano in urgente necessità di restauro, l’edificio è regolarmente abitato.

Vie Cave di Sovana, Grosseto

Percorsi viari a cielo aperto scavati nel tufo, risalenti all’epoca degli etruschi, che connettono insediamenti abitati e necropoli. Nelle Vie Cave di Sovana, in provincia di Grosseto, si respira un’atmosfera elettrica, carica di storia e di mistero.

È ancora incerto l’utilizzo che veniva fatto in epoca etrusca di questi passaggi, è invece provato che la stranezza del luogo abbia continuato a esercitare fascino e inquietudine nei secoli successivi.

Riti pagani e “scacciadiavoli” sono stati realizzati per anni lungo le Vie Cave, location perfetta per mettere in scena l’inseguimento fra l’Orco e la Principessa nel Racconto dei racconti – Tale of Tales.

Castello di Sammezzano di Reggello, Firenze

L’episodio La cerva in Il Racconto dei racconti – Tale of Tales è stato girato nel Castello di Sammezzano di Reggello, in provincia di Firenze, edificio in pieno stile orientale che sorge proprio nel centro della Toscana.

Se il fascino architettonico di questo gioiello eclettico non fosse abbastanza, ad aumentarlo interviene la solitaria ed eccentrica figura del suo abitante più famoso, il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes D’Aragona.

Dal 1843 il Marchese finanziò e collaborò attivamente alla trasformazione del castello, progettando labirinti interni nel piano nobiliare e disseminando simboli esoterici e massonici fra le sale.

Terzigno, Napoli

Pompei colpisce anche per la vicinanza del Vesuvio, una presenza ingombrante, soffocante e allo stesso tempo di una bellezza in grado di lasciare senza fiato. Terzigno, paese in provincia di Napoli, al vulcano è ancora più vicino, vi sorge proprio ai piedi, ed è un paese vivo e regolarmente abitato.

Località scelta da Garrone per la casa di Pasquale nel film Gomorra, la storia di Terzigno è legata a doppio filo a quella del Vesuvio, tanto che il nome stesso del paese deriverebbe dal motto “tre volte fuoco”, un riferimento alle tre eruzioni vulcaniche che hanno distrutto il paese.

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