CAPPONEIl Natale in Lombardia e nello specifico a Milano è un qualcosa di particolarmente sentito. Negli anni passati non era affatto un problema trovare un albergo a Milano per questo periodo, ma ultimamente il turismo nella regione e nel capoluogo è aumentato e sempre più visitatori si fanno conquistare dalle tradizioni e soprattutto dalla cucina locale, aumentando così la richiesta di voli per questa destinazione.

Tra i primi più diffusi per le festività natalizie ci sono i casoncelli in brodo, una pasta ripiena che ha tra i suoi ingredienti la cosiddetta “farcia”. Questa è costituita da: carne, grana padano grattugiato ed erbe aromatiche, mentre la pasta presenta invece la tipica forma a mezza luna. Una volta preparati i casoncelli, questi vengono conditi con: grana padano grattugiato, burro, pancetta e salvia.

Il cappone ripieno al forno è tra i secondi più apprezzati e viene realizzato impiegando carne di vitello e salsiccia. Il ripieno è costituito spesso da castagne sbriciolate e bollite, mentre all’esterno si usa ricoprire il cappone con fette di prosciutto crudo e bagnare con vino. Se cucinato per bene, la carne verrà saporita e tenera.

Il panettone è senza dubbio il dolce più mangiato fra Natale e Capodanno ed è proprio a Milano che è nato. Viene preparato impiegando ingredienti per l’epoca considerati nobili, ovvero burro, uova, uvetta e canditi. Oltre a quelli che si trovano nei comuni supermercati, presso pasticcerie e locali specifici è possibile acquistarne di particolarmente costosi, capaci però di valere ogni euro investito.

Sbrisolona

Un altro dolce da provare in occasione di queste festività è la Sbrisolona, una specialità natalizia creata a Mantova ma che si è diffusa in tutta le regione, in Emilia Romagna e nel Veneto. Un tempo veniva chiamato anche “torta delle tre tazze“, visto che per la sua realizzazione si utilizzano in dosi uguali: farina gialla, bianca e zucchero. Nelle ricetta figurano anche mandorle, burro e tuorli d’uovo. Il nome e la caratteristica principale di questo dolce, proviene dalla sua friabilità.

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