A Monte San Martino, un delizioso paesino delle Marche in provincia di Macerata, si è svolto di recente un interessante Convegno sul tema “La mela rosa e l’apicoltura marchigiana” promosso dall’Unione Montana dei Monti Azzurri, dall’Amministrazione comunale e da altri soggetti, che ha visto affollare di tecnici, operatori e coltivatori il Teatro che ha ospitato l’evento.
Evento che ha avuto come protagonista proprio la mela rosa, antico frutto della zona e in particolare di Monte San Martino paese che sorge appunto all’ombra dei Monti Azzurri a 600 mt. Insomma ancora una volta l’azzurro ed il rosa si sono incontrati per deliziar i partecipanti il primo con la corona di monti ed il secondo con il profumo ed il gusto di una mela giustamente speciale.
Ci dice Giampiero Feliciotti, Presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, che si tratta di una mela piccola e di forma irregolare, ma nutriente, gustosa e genuina. E’ così chiamata per via della colorazione che assume quando è matura e il profumo di rosa che emana quando è in fiore, il che agevola il lavoro dei tanti apicoltori che operano in zona.

La mela rosa è uno dei frutti “antichi” dell’entroterra marchigiano anche se in realtà è anche diffusa in tutto l’arco appenninico del centro Italia.
In questi ultimi anni si è assistito ad una vera e propria rivalutazione della frutta antica e la “mela rosa” è sempre più richiesta per le rinomate caratteristiche di rusticità, di serbevolezza e per l’elevato potere antiossidante. Viene raccolta in autunno e si conserva fino alla successiva primavera.
Naturalmente ci sono aziende agricole che producono tale frutto: ne abbiamo incontrate un paio: la “Gobbi” che sin dal 1993, con l’ausilio e l’esperienza dell’Ente di Sviluppo della Regione Marche e dell’Università di Ancona, ha realizzato un frutteto per la produzione delle mele di qualità e per recuperare biotipi di mela rosa e mele antiche in via di estinzione.

Una seconda azienda è la Pietrara che sia pure in superficie più ridotta ha puntato sulla qualità piuttosto che sulla quantità, privilegiando coltivazioni, come la mela e l’ulivo, che si avvantaggiano del particolare ambiente e del clima, dedicandosi anche all’apicoltura per la grande varietà di specie floristiche sia spontanee che coltivate
Ma Monte San Martino, ci dice il Sindaco Valeriano Ghezzi, oltre ad una agricoltura e all’allevamento delle api, possiede anche antiche fortificazioni medioevali perfettamente conservate e inestimabili tesori artistici come i tre polittici di Vittore e Carlo Crivelli, nonché una pala di Girolamo di Giovanni da Camerino.

MONTE SAN MARTINO
Ma c’è un altro aspetto che vale la pena di sottolineare. Quello del cibo. Se è vero che il cibo è lo specchio di una civiltà i tanti volti delle Marche sono ben rappresentati dalle specialità culinarie della zona.

Ne abbiamo avuta la riprova fermandoci al Ristorante “dei Priori” sulla piazza principale di Monte San Martino. In cucina c’è Angelica, mentre in sala Antonio ed Andrea accolgono gli ospiti segnalando loro i piatti disponibili. Qui non si sbaglia di sicuro.

Al Ristorante “dei Priori” si insiste a camminare verso la qualità vera. Qui viene ricordato che la salute è il bene più prezioso che abbiamo e lo si difende e lo si conserva solo con un’alimentazione sana, realizzata con prodotti genuini, puri, non inquinati.
Provare per credere!

Angelo Lo Rizzo

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