L’indagine sulle famiglie rurali realizzata dalla Rete Rurale Nazionale, il programma europeo gestito per l’Italia dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, è stata presentata nell’ambito del Fiuggi Family Festival, patrocinato dal Mipaaf.

Di seguito alcuni spunti dell’indagine:

La famiglia rurale, come archetipo di valori sempre attuali, sembra recuperare insomma il suo ruolo originario, riproponendosi come valida e innovativa risposta anche alle aspirazioni dei più giovani.

Le problematiche, naturalmente, non mancano, in particolare quelle connesse alla socialità, che risente della carenza di infrastrutture e trasporti, fattori ostativi che l’indagine ha colto nelle considerazioni degli intervistati, anche se un’ampia maggioranza dei soggetti interpellati (l’88% degli under 18 e l’82% dei maggiorenni fino a 39 anni di età) si è detta soddisfatta per la propria condizione, nonostante gli inconvenienti della vita in campagna.

Una metà circa dei più giovani (il 49% degli under 18) è propensa inoltre a fare l’agricoltore, un’occupazione gratificante – a giudizio soprattutto delle donne – a contatto con la famiglia e con la natura, ma che a giudizio di un altro 43% del campione, restio invece a subentrare nella conduzione dell’impresa agricola familiare, appare limitante, quanto a disponibilità di tempo libero, eccessivamente gravosa in termini di impegno fisico e il più delle volte scarsamente remunerativa.

Metà dei diretti interessati non sembra essere, invece a conoscenza delle agevolazioni riservate ai giovani agricoltori, soggetti che in prevalenza chiedono di migliorare l’accesso al credito e di sostenere la formazione, sia tecnico-agronomica che manageriale e di impresa.

Rilevante anche il ruolo delle attività connesse, a conferma di una forte propensione, soprattutto da parte dei più giovani, ad esaltare una visione moderna e multifunzionale dell’agricoltura.

I giovani sotto i 39 anni chiedono alle istituzioni un maggiore sostegno alla maternità e alla genitorialità (37%), più servizi (27%) e politiche di sviluppo rurale di carattere economico-strutturale mirate ad aumentare la redditività dell’impresa (36%). Le istanze investono anche la sfera sociale e appaiono in questo caso finalizzate ad accrescere l’identità culturale, la conoscenza delle tradizioni locali e l’attrattività del mondo agricolo in generale (27%).

In Italia le aree rurali si estendono sul 92% del territorio nazionale. L’incidenza della popolazione in campagna, negli ultimi vent’anni, è cresciuta di quasi 2 punti percentuali raggiungendo il 57,6%, mentre la quota delle famiglie rurali, dal 55% di inizio anni Novanta, si è portata al 56,2% nel 2009.

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