Ci vorrebbe un fiume di aggettivi per descrivere Praga, la spumeggiante capitale della Repubblica Ceca ma, se ne dovessi scegliere uno solamente, direi “colorata”.
Eppure non è stata sempre così. Chi è più avanti negli anni e ha avuto modo di visitarla prima della disgregazione dell’Unione Sovietica e della Cortina di Ferro, ricorda una città grigia e decadente in cui camminare di notte creava disagio per la scarsità dell’illuminazione.
Trascurata per molto tempo, a partire dagli anni Ottanta il centro storico di Praga è stato sottoposto a un restauro meticoloso che ha riportato alla luce quella che oggi è una delle più belle città del mondo.
Così sono ritornati a splendere i colori delle facciate delle case antiche, dei tetti, delle torri e delle chiese che qui sono presenti in tutti gli stili architettonici noti, quasi a costituire un museo all’aperto dell’architettura religiosa in Europa.

Per quanto la città nel suo complesso abbia superato 1.300.000 abitanti, il nucleo antico di Praga, nato dalla fusione delle quattro città indipendenti di Hradčany (il Castello, a ovest della Moldava), Malá Strana (“piccolo quartiere”, nell’area a sud del Castello), Staré Město (la Città Vecchia, sulla riva orientale opposta al Castello) e Nové Město (la Città Nuova, a sud-est), avvenuta nel 1784, a cui si aggiunsero Josefov (il quartiere ebraico) nel 1850 e Vyšehrad nel 1883, è piuttosto contenuto e permette di esplorare i vari quartieri agevolmente a piedi.
Per questo motivo è sempre consigliabile prenotare con buon anticipo un albergo nel centro storico, evitando i grandi complessi alberghieri che si trovano nella fascia esterna della città.


La bella capitale della Boemia è molto amata dagli italiani per vari motivi: facile ed economica da raggiungere, è ideale per un soggiorno breve che, naturalmente, non permette una visita esaustiva ma sicuramente un buon assaggio.

Per questo motivo troverete connazionali in ogni periodo dell’anno, ma la regola è sempre la stessa: evitare i periodi di altissima stagione e iniziare le visite al mattino presto, quando la città ancora non affollata di turisti vi inonda pienamente con le sue magiche scenografie.
Personalmente consiglierei 3-4 giorni pieni che permettono di visitare con relativa calma i vari quartieri.
Ma andiamo per ordine.
Punto di partenza per ogni visita alla città sarà sempre la Piazza del Municipio Vecchio, straordinaria e coloratissima ma anche permanentemente affollata perché rappresenta il cuore pulsante di Praga; è il luogo dove fu assassinato San Venceslao (929), dove fu incoronato Carlo IV (1346), dove Vaclav Havel pronunciò il suo famoso discorso dopo la caduta del muro.
E vi si trova il famoso orologio astronomico, capolavoro tardomedievale in funzione dal 1410, montato alla base della Torre del Vecchio Municipio, che offre il suo “spettacolo” allo scadere di ogni ora.
Con una piccola cifra si può anche accedere alla torre stessa dalla cui sommità si ha una bella vista della piazza e della città.

Una volta assorbita la magia della piazza, si può iniziare a scegliere uno dei classici percorsi verso i vari quartieri. Se non è sabato si può puntare a nord, verso il quartiere ebraico e le sue sinagoghe.
Anche se non troverete più l’antica Josevof dell’Ottocento, per buona parte rasa al suolo e sostituita da edifici in Art Nouveau, la suggestione delle sinagoghe e, soprattutto, del vecchio cimitero ebraico è rimasta intatta.

La Sinagoga Vecchia-Nuova è la più antica d’Europa (XIII secolo) ed è legata al mito del Golem, il mostruoso essere d’argilla inventato dal Rabbino Low che avrebbe abitato nelle sue soffitte. Nella sinagoga Pinkas sulle pareti interne sono stati scritti, rendendo un impressionante colpo d’occhio, gli 80000 nomi delle vittime ceche e morave della Shoah. La sinagoga di Gerusalemme, edificata a inizio Novecento, lascia a bocca aperta per colori e decorazioni che ricordano un luogo dell’Estremo Oriente.
A qualunque religione si appartenga, o non appartenga, non c’è luogo più solennemente collegato alla morte e allo scandire del tempo del vecchio cimitero ebraico di Praga.

Oltre dodicimila lapidi erose dalle intemperie spuntano dalla terra quasi come una foresta pietrificata in un caos apparente, a coprire centinaia di migliaia di resti mortali che si sono accumulati nei secoli.

Troverete le piccole pietre che gli ebrei poggiano sulle lapidi in ricordo di quando erigevano tumuli di sassi nel deserto, o pezzetti di carta con parole votive, insieme al silenzio che esalta la sacralità del luogo.
Lasciando il quartiere ebraico ci si può far conquistare dai numerosi palazzi d’inizio Novecento che esprimono il meglio dell’Art Nouveau; tra questi una visita da non perdere è quella alla Casa Civica (Obecni Dum), poco a est della piazza del Municipio Vecchio, all’ingresso della parte monumentale della città.

Si tratta di un palazzo alla cui realizzazione contribuirono i maggiori talenti della cosiddetta Secessione Praghese, realizzando un tripudio di motivi floreali, citazioni, severe geometrie, allegorie, marmi, mosaici, ferro battuto.


La maggior parte degli edifici in Art Nouveau si trova però nel quartiere di Nové Město, la città nuova. Qui una passeggiata tra palazzi, alberghi e persino un antichissimo cinema riportano ai fasti stilistici del primo Novecento.
Praga è attraversata dalla Moldava su cui passa il celeberrimo Ponte Carlo, che prende il nome dal re Carlo IV di Boemia che ne commissionò la costruzione nella seconda metà del Quattrocento.

Lungo più di 500 metri, è ornato sui due lati da imponenti statue di santi. Collega Staré Město a Malá Strana e al Castello. Il ponte è generalmente affollato di turisti, artisti di strada e venditori di ogni genere ma, scendendo, sulla riva della Città Nuova si può anche percorrere il magnifico lungofiume Masaryk, con una infilata di edifici rinascimentali, neobarocchi e liberty; poco oltre si trova la famosa Casa Danzante progettata da Gehry. Sull’altra riva sono da non perdere le viuzze attorno al Franz Kafka Museum e, appena a sud, Kampa, una piccola isola romantica dove poter godere di un po’ di pace.


Un leggero cammino in salita conduce al quartiere di Hradčany dove si trova il Castello (Pražský hrad) che vanta una storia di ben 1200 anni, una vera e propria cittadella in cui è inserita la bellissima cattedrale gotica di San Vito, la cui costruzione ha richiesto complessivamente quasi sei secoli.
Si tratta di un vero e proprio complesso monumentale in cui si trovano, oltre alla Cattedrale e al Palazzo Reale, il Convento di San Giorgio (che ospita la collezione di arte ottocentesca ceca della Galleria Nazionale), la basilica di San Giorgio, il Vicolo d’Oro con le sue casette fiabesche, la Pinacoteca del Castello di Praga, la torre Daliborka e il Belvedere da cui si gode di una strepitosa vista sulla città.


Alcune delle finestre del Palazzo Reale sono tristemente famose per le ben tre “defenestrazioni di Praga”, avvenute a carico di sfortunati ambasciatori che vennero brutalmente gettati giù dall’alto.
Se quel che avete letto vi sembra tanto, sappiate che è quanto basta per un primo assaggio.

Perché Praga è un concentrato senza fine di angoli romantici, ristoranti in cui gustare la cucina boema, birrerie artigianali, luoghi magici ed esoterici, parchi, chiese e monumenti da centellinare giorno dopo giorno, adatti a tanti ritorni in questa magnifica città.

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