E’ lì che produzione di vini di qualità e alta ristorazione vanno a braccetto in un connubio perfetto. A seguire, sul podio dei territori al top, salgono Siena e Verona. Dal nord al sud del Belpaese, ecco cosa si evince dal nuovo “Atlante geografico dell’Italia enogastronomica di qualità” promosso dalle Città del Vino e realizzato dal Censis Servizi nel Rapporto Annuale n. 10 “Osservatorio sul Turismo del Vino in Italia”.

E se Cuneo è leader anche per la presenza di produttori top, Trento vanta il più alto numero di ettari vitati vocati alla produzione di vini di qualità, mentre Roma guida la classifica dei territori che offrono la migliore ristorazione.

Il risultato? I turisti – 4-6 milioni di appassionati del wine & food per un giro d’affari di 3-5 miliardi di euro – possono attraversare lo Stivale sconfinando da un territorio all’altro, con la certezza di incontrare ogni volta un’offerta enogastronomica di qualità.

Promosso dalle Città del Vino, il nuovo “Atlante geografico dell’Italia enogastronomica di qualità”, spiega il presidente delle Città del Vino Giampaolo Pioli, “rappresenta lo strumento che registra e “misura” il livello di competitività raggiunto dal sistema dei territori, patrimonio del Belpaese, al centro di uno dei fenomeni di maggior successo degli ultimi anni: il turismo enogastronomico, voce importante dell’intera economia nazionale”.

A guidare la “Top 10” dei territori a maggiore vocazione enogastronomica d’Italia, dove si realizza un perfetto connubio tra grandi vini e buona cucina, per la presenza di produttori, ettari vitati, bottiglie prodotte e griffe top accomunati dalla produzione di vino di qualità, accanto all’offerta di un’alta ristorazione – esaminati a partire dalle principali guide italiane di settore – è la provincia di Cuneo, seguita da quelle di Siena, Verona, Bolzano, Firenze e Trento, e quindi da Asti, Brescia, Udine e Gorizia.

Scendendo nello specifico, il territorio di Cuneo guida anche la classifica per numero di produttori di qualità (177), seguito dalle province di Siena (123), Verona (91) e Firenze (68). Buona la distribuzione complessiva dei produttori nel nord-est con Gorizia (67), Udine (65) e Bolzano (63), mentre portabandiera del Mezzogiorno è il territorio di Avellino (24).

Nelle isole, la Sicilia con Catania (11), precede la Sardegna con Cagliari e Sassari (7). Ancora Cuneo, è il territorio che vanta la maggiore presenza di produttori top (77) – ovvero presenti in almeno due guide di settore – seguito da Siena (58), Verona (32) e Bolzano (30).

Sopra i 10 produttori top si posizionano invece territori del centro come Firenze, Ancona, Perugia e Grosseto accanto ad altri del nord-est, come Gorizia, Udine e Trento, ma anche del Mezzogiorno, come Avellino e Catania.

Trento è, invece, la provincia italiana che produce il maggior numero di bottiglie di qualità (109.908.000), seguita, con oltre 30 milioni di bottiglie, da quelle di Verona, Firenze, Siena, Asti e Cuneo. Poco al di sotto di 30 milioni, si segnalano, nel nord-est, Vicenza e Bolzano, e tra i 10 e i 30 milioni, nel centro, Ancona, Terni, Perugia e Ascoli Piceno, mentre il meridione è rappresentato da Agrigento, Palermo, Sassari, Trapani e Lecce.

E il territorio di Trento è anche quello che vanta la maggiore superficie di ettari vitati vocati alla produzione di vini di qualità (11.647 ettari), seguito da quelli di Cuneo (8.752) e Firenze (8.015). Con oltre 3.000 ettari vocati, seguono poi i territori di Agrigento, Verona, Siena, Bolzano, Chieti e Ascoli Piceno.

Il più alto numero di ristoranti di qualità? Nelle grandi aree metropolitane, e, in particolare è Roma a vantare il numero più alto (393), seguita da Milano (321) e Napoli (257), nelle prime tre posizioni. Significativo il dato di Bolzano (219) che precede Perugia (209), Firenze (204) e Genova (198). La provincia di Cuneo (193) si colloca, invece, alla posizione n. 8, a conferma comunque del positivo mix tra ristorazione e produzione vitivinicola di qualità.

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