“La  moderna sensibilità ed il cambiamento culturale in atto stanno cancellando per sempre una certa cattiva pedagogia, ormai fuori dal tempo, che insegnava ai bambini a considerare gli animali giocattoli viventi che non meritano rispetto. Come madre di un bimbo di cinque anni, posso assicurare che non entrerà mai sotto il tendone di un circo  che spettacolarizza lo sfruttamento degli animali. Non è questo l’insegnamento che ritengo debba essere dato ai nostri figli. L’elefante, il leone, la tigre e tutte le altre splendide creature sono nate per essere libere nel loro habitat, non costrette a vivere certe situazioni di tortura, sia fisica che psicologica, in condizioni non compatibili con la loro natura, in uno stato di sofferenza e umiliazione.”

E’ quanto affermato dal Ministro del Turismo, on. Michela Vittoria Brambilla, in un messaggio indirizzato a Gianluca Felicetti, presidente della Lav, che ha presentato al Colosseo la nuova campagna dell’associazione animalista: “Vogliamo un circo più umano”.

Il Ministro Brambilla, garantendo piena condivisione all’iniziativa, ha ricordato che si tratta di ” una battaglia di civiltà” di cui si è fatto interprete anche il movimento ” La Coscienza degli Animali”, fondato insieme con il prof. Umberto Veronesi.

“Sono certa – afferma il ministro – che questa battaglia risponda ad una nuova sensibilità, diffusa soprattutto tra le giovani generazioni, per garantire  piena dignità e rispetto a tutti gli esseri viventi”.

“Da anni ormai la crescente sensibilità verso gli animali e i loro diritti mette, infatti, in discussione alcune forme tradizionali dello spettacolo circense – continua il Ministro Brambilla – Credo che il loro sfruttamento sia una delle ragioni principali del lento declino del circo italiano, di cui tutti apprezziamo invece, senza riserve, i veri contenuti artistici. Purtroppo i sentimenti di ammirazione e meraviglia suscitati dai clown, dai giocolieri, dagli illusionisti, dagli acrobati sono inevitabilmente annullati dall’indignazione e dalla pietà  per le condizioni degli animali coinvolti negli spettacoli, obbligati per tutta la loro esistenza in spazi angusti,  spesso costretti da catene, comunque soggiogati e spogliati della loro dignità. Paradossalmente, il contributo statale erogato ai circhi, sulla base della vecchia legge del 1968, che ne riconosceva ” la funzione sociale”, finisce con perpetuare questo stato di cose e, così come è, ostacola un oramai necessario rinnovamento. Esempi illustri, come quello del Cirque du Soleil, mostrano quale sia la direzione giusta: la riconversione verso il circo senza animali. Governo e Parlamento hanno già gettato le basi per una vera e propria riforma del circo a vantaggio del circo stesso, alla quale stiamo lavorando con l’intento di concludere al più presto.”

“Oggi i tempi sono maturi: l’Italia e gli italiani sono protagonisti di un grande cambiamento culturale, certificato anche da un recente sondaggio di Ipsos. Il 92 per cento dei nostri connazionali non ritiene infatti più accettabile il circo con animali ed io intendo farmi interprete di questa loro sensibilità. Mi adopererò per garantire sostegno a tutti gli artisti circensi italiani che intendono operare questa riconversione.  Il circo vanta una grande storia – conclude il ministro Brambilla – ma la tradizione non può essere lo scudo per mettere in atto spettacoli anacronistici che oggi offendono il sentimento collettivo di amore e rispetto per gli animali”.

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