SALERNO. Successo per ‘Colti e mangiati’: progetto funzionale a far comprendere gusto, genuinità e tracciabilità del pregevole patrimonio agroalimentare domestico incentrato sull’asse della filiera corta. L’iniziativa, organizzata dalla Camera di Commercio di Salerno in partnership con l’Organizzazione provinciale della Coldiretti, riscuote ampi consensi tra i consumatori locali scelti per degustare il meglio delle produzioni territoriali a chilometro zero (filiera corta).

 

A testimoniarlo la numerosa partecipazione dei cittadini salernitani ai focus group conoscitivi che da gennaio hanno toccato, in un singolare viaggio tra saperi e sapori enogastronomici, numerose location fra enoteche, aziende agricole e ristoranti provinciali.

 

L’intervento ha avuto l’obiettivo di promuovere la qualità delle produzioni tipiche territoriali ed il legame che esse hanno con la storia, la cultura e le tradizioni locali. Il tutto per educare i consumatori ad una corretta e dettagliata conoscenza dei prodotti di pregio del territorio salernitano, valorizzandone nel contempo la qualità dei consumi e la loro tracciabilità.

 

“Un’iniziativa – dichiara Guido Arzano,  presidente della Camera di Commercio di Salerno – che ha permesso ai consumatori di apprezzare le qualità del prodotto e, soprattutto, di conoscere chi lo produce”.

 

“Così – aggiunge – è stato possibile sperimentare il market della filiera corta territoriale”. “L’attuale sistema di mercato – precisa il numero uno dell’Ente camerale –  impone che al settore dell’agricoltura vada sempre più associato il termine qualità ed è proprio su questo versante che è indirizzato il sostegno della Camera di Commercio di Salerno unitamente all’altro indispensabile obiettivo, la difesa dei suoli agricoli necessaria affinchè le centinaia di ettari ancora fertili non vengano finalizzati ad usi diversi”.

 

Soddisfatto anche Pietro Caggiano, presidente della Coldiretti di Salerno, che sull’esito del progetto dice: “Penso che esso abbia raggiunto gli obiettivi prefissati legati, in sostanza, ad un mangiar sano ed a un consumo etico in grado di incentivare comportamenti virtuosi nel saper leggere un’etichetta”. 

 

“Per la sua valenza – continua –  credo che l’intervento possa essere replicato visto soprattutto il rapporto instaurato tra produttore e consumatore in termini sia di conoscenza  e qualità delle produzioni tipiche sia sotto l’ottica della tracciabilità territoriale”.  “Senza dimenticare – conclude il massimo rappresentate dell’Associazione produttiva  – l’opportunità che, un intervento come questo, ha dato alle nostre aziende di settore di divenire protagoniste del pregevole patrimonio agroalimentare del nostro contesto provinciale”.

Rispondi

Please enter your comment!
Please enter your name here