Quand’ero piccola li cercavo nella credenza, spesso erano la merenda per la scuola e a volte ne spuntava uno dalla tasca mentre facevo la conta o giocavo a palla avvelenata.

Ricordo il nonno che li inzuppava nel vino, mentre le briciole sul tavolo tradivano uno spuntino fuori orario.
Chiudo gli occhi: ne sento il profumo. Vedo una mamma che li sforna, mentre i piccoli li assaporano con gli occhi, ancor prima di gustarli con la bocca.
Sono tanti i ricordi, il piacere mi fa ancora chiudere gli occhi: il calore del sole di giugno mi avvolge, affondo le scarpe nel campo e intanto le spighe di grano, mosse dal vento, mi solleticano le gambe. Il canto insistente e indisturbato delle cicale mi invoglia a rubare il colore del grano e porlo in tasca, da dove, più tardi, seduta accanto al pozzo, prenderò il mio “scaldatello” per assaporare la mia Puglia.

Le sue coste, la sua ospitalità, i panorami, le bellezze artistiche e naturali sicuramente la rendono una meta appetibile, ma ciò che più coinvolge sono i suoi colori e i suoi sapori.

Questa lunga regione italiana non è solo sinonimo di mare, ma anche di vacanze contadine a contatto con la natura e di riscoperta della semplicità dei suoi piatti.
Sono in crescendo, ormai, gli stranieri che acquistano trulli e masserie pugliesi, al fine di scoprire l’arte di vivere pugliese: il legame con la terra, il piacere di dormire tra gli uliveti e la possibilità di assaporare tante specialità.
Gli scaldatelli, dal colore del Sole e con il profumo di grano, rappresentano degnamente la Puglia ed il suo bel Tavoliere.

 

Ecco la ricetta per provare a realizzarli a casa propria:
Mescolate 500 grammi di farina con 10 grammi di sale e una manciata di semi di finocchio. Sistemate il tutto a fontana. Nell’incavo, unite 90 grammi d’acqua, 90 grammi di vino bianco e 80 grammi d’olio extra-vergine d’oliva. Impastate fino a quando non si ottiene un impasto elastico e vellutato.
Dividetelo in pezzetti grossi quanto un uovo e formare il classico tarallo. Lessateli tutti in acqua bollente salata fino a quando non salgono a galla. Disponeteli su una spianatoia e fateli asciugare per un’intera nottata.
Il giorno successivo infornateli a 200°C finché non avranno assunto un bel colore dorato. E’ possibile sostituire i semi di finocchio con altri aromi, come ad esempio il rosmarino o il peperoncino.

…e buona Puglia, anche se a distanza!

 

Silvana Petitti

Rispondi

Please enter your comment!
Please enter your name here