La definizione della causa intentata due anni fa dal Consorzio contro il Comune di Gorgonzola è stata infatti rinviata al 19 dicembre del 2012. “Siamo stati costretti ad aprire un contenzioso legale contro l’amministrazione comunale – afferma Stefano Fontana, direttore del Consorzio Gorgonzola – in quanto la stessa  ha attribuito la De.Co., ovvero Denominazione Comunale, allo Stracchino di Gorgonzola.

Dimenticando però che il Gorgonzola è un prodotto D.O.P., quindi al vertice della scala delle produzioni di qualità e riconosciuto come tale dalla Unione Europea. Di contro una De.Co. è una delibera emessa da una giunta municipale per indicare che un tal prodotto è tipico della zona o di una municipalità, in quanto ha un particolare legame storico con il suo territorio.”

La parola Gorgonzola, prefisso e suffisso della stessa e, addirittura, la  dicitura “Stracchino di Gorgonzola” sono registrate presso il Ministero delle politiche agricole e in sede comunitaria. La tutela della denominazione e le azioni contro chi impropriamente la utilizza è stata affidata al Consorzio Gorgonzola. che, constatata la violazione dell’articolo 13 del regolamento CE 510 del 2006 sulla tutela delle denominazioni registrate, è stato costretto, per legge, ad agire contro il Comune di Gorgonzola.

“La nostra presa di posizione – prosegue Fontana – è avvenuta dopo numerosi, quanto vani, inviti agli amministratori comunali a cancellare la delibera di assegnazione della De.Co. “Stracchino di Gorgonzola” in quanto illegale.”

Nel mese di giugno, presso il Tribunale di Milano, si è svolta l’udienza preliminare ed il giudice, fissando la nuova udienza per l’8 di novembre, ha invitato le parti  a trovare un’intesa, che non è stato possibile raggiungere per l’irremovibilità degli amministratori di Gorgonzola.

“Anche noi siamo irremovibili dalle nostre posizioni – spiega il presidente del Consorzio, Renato Invernizzi- ma non possiamo fare altrimenti, in quanto le azioni di tutela fanno parte dei compiti del Consorzio. A meno che la nostra controparte non voglia mettere in discussione la legislazione europea che regola la tutela delle denominazioni registrate …”.

Nell’udienza di martedì 8 novembre, il giudice ha respinto le istanze istruttorie presentate dai legali delle parti ritenendo la causa matura per la decisione, e ha rinviato l’udienza al 19 dicembre del prossimo anno per la precisazione delle conclusioni.

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