E’ uno dei formaggi tradizionali più “emergenti”: morbida, fresca e gustosa, la robiola sta continuando a conquistare nuovi consumatori.

Il suo successo, che prosegue da diversi anni, è attestato dal suo successo commerciale: nell’anno finito lo scorso maggio gli italiani hanno aumentato del 2,2% le quantità di robiola messe nel carrello della spesa, spendendo l’1,2% in più rispetto all’anno precedente.

Attualmente, secondo le stime di Assolatte, il mercato italiano della robiola nella Gdo supera le 2717 tonnellate per un controvalore di oltre 28,5 milioni di euro. Si tratta di un segmento importante del settore lattiero caseario, che è stato “costruito” dalle industrie casearie nell’arco di un ventennio.

E’ alle industrie, infatti, che si deve la valorizzazione di questo formaggio fresco e la sua distribuzione capillare nei negozi di tutta Italia. Esiste anche una Robiola DOP, quella di Roccaverano, la cui produzione annua si aggira sulle 90 tonnellate.

La robiola è un formaggio tradizionale prodotto in varie zone d’Italia in decine di varianti locali: viene realizzato con latte di mucca, capra o pecora, o con una miscela di essi, e può avere forme differenti, da quelle tonde a quelle squadrate. In genere le robiole si consumano dopo una breve maturazione (8-10 giorni) ma sono diffuse anche quelle stagionate, che vengono lasciate maturare per circa 40 giorni. 

Per la sua consistenza morbida e cremosa, la texture vellutata, il delicato sapore di latte e il caratteristico gusto acidulo, la robiola è ideale per deliziose tartine e insoliti canapé da abbinare a paté di verdure ed erbe aromatiche e da servire con gli aperitivi.

La robiola è anche un’ottima e versatile base per condire i primi piatti: accompagnata con dadini di salmone affumicato, fettine di verdure grigliate o pomodorini di Pachino, si trasforma in un sugo fresco e leggero, già pronto per l’uso. Inoltre la robiola è perfetta per farcire le verdure (ad esempio, le zucchine o i pomodori), e dà un tocco nuovo a ricette classiche, come prosciutto e melone.

Come tutti i formaggi freschi, una volta aperta la confezione di vendita, la robiola va conservata in un recipiente richiudibile, di plastica o di vetro, per impedire che si secchi e che quindi perda parte delle sue particolari caratteristiche organolettiche.

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Aperitivo: bocconcini di robiola con pistacchi e nocciole

Pelare un pomodoro grande maturo  e dividerlo in pezzi. Poi frullarlo con una costa di sedano sminuzzato, 20 g di olio extravergine di oliva e un poco di sale e pepe. Sistemare in due piatti piani 50 g di pistacchi tritati e 50 g di nocciole tritate, deporvi 150 g di robiola un cucchiaio per volta facendola rotolare leggermente in modo da ottenere delle palline rotonde. Servire i bocconcini con la salsa in una ciotolina a parte.

Primo piatto: pasta con robiola e verdure grigliate

Far cuocere 300 g di maccheroncini in acqua bollente salata. Nel frattempo far scaldare sul fuoco una padella e tagliare a strisce sottili 2 zucchine piccole, ½ peperone rosso e 1/2 peperone giallo. Quindi farli grigliare in padella.  Insaporire le verdure grigliate con olio extra vergine di oliva e basilico sminuzzato. Scolare la pasta ben al dente, conservando un mestolo di acqua di cottura, e condirla con 150 g di robiola e l’acqua di cottura tenuta da parte. Unire le verdure e mescolare.

Pre-dessert: robiola con pere, rucola e salsa di noci

Grattugiare la scorza di ½ limone e spremerne il succo. Tritare 40 g di gherigli di noce con 1/2 spicchio di aglio e metterli in una ciotola. Unire la scorza di limone, un filo di olio e una macinata di pepe. Lavare 2 pere, tagliarle a metà, privarle del torsolo e tagliarle a fettine. Poi passarle nel succo di limone. Sistemare su un piatto di portata 100 g di rucola e le fette di pera, adagiare sopra 300 g di robiola e completare con il condimento di noci.

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