Da custodi della cultura e dei territori del vino e punto di incontro tra mondo delle istituzioni e della produzione di qualità, le Città del Vino si candidano ad essere sempre più anche presìdi di legalità e buone pratiche messe in atto a livello locale da Comuni che, in tempi non facili, fanno molto ma con poco, ottimizzando le risorse a disposizione nei propri territori, economiche, ma anche professionali e di idee, veri punti di forza dell’Italia, creando modelli “virtuosi” esportabili in altri territori ed incentivando il confronto tra realtà diverse, per fare quella sinergia, sempre più fondamentale per misurarsi con la forte competizione globale.

Ecco le Città del Vino, che nella “Convention d’Autunno” a Bertinoro (Forlì-Cesena), hanno eletto il nuovo presidente che per i prossimi tre anni guiderà l’associazione dei territori a più alta vocazione vitivinicola d’Italia: Pietro Iadanza, assessore ai Lavori pubblici, Programmi complessi e Barriere architettoniche del Comune di Benevento, nel cuore del Sannio in Campania, territorio del vino dinamico e vivace nel panorama enologico nazionale.

Portavoce di tante realtà locali, luogo di scambio di esperienze, promotrici del mondo vinicolo italiano come importante risorsa per i Comuni in uno scenario incerto a causa della crisi – sottolinea il neo-presidente Pietro Iadanza – le Città del Vino si fanno anche sostenitrici della legalità e delle buone pratiche di governo locale, valorizzando quei Comuni “virtuosi” capaci, in tempi non facili, di ottimizzare risorse “territoriali”, “ancora di salvezza in un’Italia in panne”, su cui fare sinergia e promuovere il confronto per essere sempre più competitivi. Senza dimenticare, però, il ruolo di interlocutrici privilegiate tra il mondo politico e i territori del vino italiano, tra istituzioni ed imprenditoria enologica, tra comuni e piccole e grandi aziende, perseguendo una vera e propria “wine policy”, una politica progettuale, che sappia rispondere alle criticità vecchie e nuove del vino, grazie alla condivisione di idee e di intenti tra pubblico e privato”.

Ad affiancare il nuovo presidente, saranno due vice-presidenti: Andrea Cerrato, assessore all’Agricoltura, Turismo e Commercio del Comune di Asti, e Fabrizio Montepara, già vice-presidente delle Città del Vino e presidente di Res Tipica, l’associazione dell’Anci e delle Città di Identità, per la promozione delle identità territoriali italiane.

Le Città del Vino sono la più grande associazione delle Città di Identità, nata 25 anni fa e di cui fanno parte 530 tra Comuni, Province, Strade del Vino, Parchi e Comunità Montane, per una superficie di oltre 200.000 ettari di vigneti iscritti alle Doc e Docg, pari ai 4/5 dei vigneti italiani a denominazione d’origine. Il presidente uscente è il sindaco di Suvereto (Livorno) Giampaolo Pioli. Il direttore generale è Paolo Benvenuti.

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