Valeggio sul Mincio è una meta gastronomica ben conosciuta per via dei suoi rinomati tortellini, che qui vengono chiamati quasi con affetto agnolin, confezionati uno ad uno rigorosamente a mano con una sottile sfoglia di pasta e un delicato ripieno di carne, piatto immancabile di ogni festa e di ogni menu della ristorazione locale.
Famosa anche per la suggestiva rocca scaligera del Trecento, posta sulla sommità di una collina da cui si gode di uno splendido panorama sulla Valle del Mincio, da diversi anni l’attenzione turistica si è rivolta anche, ma potremmo dire soprattutto, alla graziosa frazione di Borghetto, le cui case sembrano letteralmente immerse nel fiume in perfetta armonia con lo scorrere delle acque, motivo che è valso all’inserimento a pieno titolo nel Club dei Borghi più Belli d’Italia.


Al pari del castello, anche il l’impianto urbanistico del minuscolo paese mantiene intatto il suo aspetto medievale, anche grazie alle possenti Rocche del Ponte Visconteo, una diga fortificata realizzata per volere del Duca di Milano Gian Galeazzo Visconti alla fine del Trecento come avamposto difensivo del Ducato sul versante orientale.


Il ponte, lungo ben 650 metri, si collega al poderoso castello e un tempo faceva parte di un più ampio sistema difensivo che si estendeva per ben sedici chilometri.
La sua valenza strategica, tuttavia, era già notevole in epoca longobarda, tra il VI e VIII secolo, perché rappresentava un punto di controllo commerciale del fiume. A tale scopo vi fu realizzata una Curtis Regia, una sede doganale dove un Gastaldo, funzionario longobardo dell’epoca, esercitava il controllo sulla navigazione e il transito delle merci stabilendo dazi e oneri da versare.
È proprio questa armoniosa integrazione con la storia e la placida natura del fiume a rendere Borghetto particolarmente affascinante.

Il suo stretto rapporto con l’acqua viene sottolineato dalla presenza, conservata fino a oggi, delle ruote dei mulini ad acqua che anticamente venivano utilizzati per la molitura del frumento e dei cereali.
Uno dei fulcri della piccola frazione è rappresentato dalla chiesa neoclassica di San Marco Evangelista, edificata sui resti di una costruzione romanica dell’XI secolo di cui oggi sopravvive unicamente l’abside visibile sul retro dell’edificio.
Percorrendo la strada principale si incontra il Ponte di San Marco, un caratteristico ponte di legno che porta dall’altra parte del fiume. Proprio al punto di accesso del ponte, si trova incastonata tra le mura la statua raffigurante San Giovanni Nepomuceno che, secondo la tradizione locale, protegge dall’annegamento chi accidentalmente dovesse cadere nel fiume.


È proprio dal ponte e dalla sponda opposta che si hanno le migliori vedute di Borghetto, dei suoi canali, archi e ponticelli, delle fortificazioni e, più in lontananza, del castello.
Oggi questo luogo è sapientemente curato con abbondanza di fioriere e abbellimenti che ne rendono piena la godibilità, vi sono negozietti turistici e punti di ristoro direttamente sull’acqua dove si possono degustare i famosi tortelli.


Come ogni luogo arrivato a una certa fama, se ne consiglia la visita fuori dall’alta stagione e dai fine settimana, per respirare le impagabili sensazioni date dal profondo legame che il piccolo borgo vive da secoli con il suo fiume.

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