Con dei numeri da record il biologico italiano è la chiave per un modello agricolo italiano più sostenibile e competitivo.
Secondo le elaborazioni effettuate dal SINAB per il ministero delle Politiche agricole, il settore biologico ha registrato una crescita senza precedenti in termini di superfici coltivate e numero di operatori.

I numeri del biologico italiano nel 2016

Nel 2016 gli ettari coltivati con il metodo biologico hanno raggiunto quota 1.795.650, rispetto agli 1,5 milioni del 2015, raggiungendo un peso di circa il 14%.

Se nel 2015 il biologico copriva un’area agricola grande quanto quelle di Toscana, Marche e Umbria messe assieme (il 12% dell’intera agricoltura italiana), nel 2016 ha abbandonato l’uso di pesticidi chimici di sintesi una superficie agricola pari a quelle di Liguria e Molise.

Cresce anche il numero degli operatori bio che si attestano a 72.154 unità.
I dati diffusi dal MiPAAF evidenziano che tra le colture bio che hanno registrato maggiore incremento ci sono gli ortaggi (+48,9%), i cereali (+32,6%), la vite (+23,8%) e gli ulivi (+23,7%). Sicilia, Puglia e Calabria sono le tre regioni con la maggiore estensione di superfici biologiche, rispettivamente con 363.639 ettari, 255.831 ettari e 204.428 ettari.

Evidenziando il ruolo chiave della sostenibilità nel sistema agroalimentare italiano, il ministro Martina ha sottolineato l’impegno alla definizione di una seria programmazione a sostegno del biologico, menzionando le risorse europee stanziate con le regioni, per 1,5 miliardi fino al 2020, la prossima disciplina delle mense scolastiche biologiche e il rafforzamento delle norme sui controlli.

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