Si dice che a Bordeaux ci sia la più alta percentuale di ristoranti in rapporto al numero di abitanti e, si dice anche, che sia la regione che ha reso i vini francesi i più famosi al mondo.
Bordeaux regala infatti ai suoi visitatori memorabili esperienze gustative, dove i palati più esigenti vivranno atmosfere magiche nell’incontro tra sapori dei prodotti locali e calici raffinati.
Ma cos’è che rende così speciali i vini di questa terra? E’ quello che mi sono chiesta nella mia settimana di esperienza bordolese, dove ho individuato l’origine di tutte quelle tecniche che hanno portato all’affinamento e al miglioramento della produzione vinicola su scala mondiale.
I bordolesi sono stati innanzitutto i padri della barrique, che dona ai nostri vini quei piacevoli sentori di vaniglia, spezie ed affumicatura e, soprattutto, grazie allo scambio di ossigeno che il legno permette, ne garantisce la buona evoluzione. Ma sono stati anche i primi ad individuare l’importanza dei cd. “rendimenti bassi”, hanno cioè portato le viti a produrre meno frutti ma con maggiore concentrazione.


Bordeaux è nota soprattutto per i suoi vini rossi, che costituiscono l’80% della sua produzione, e per il suo “taglio bordolese”, ovvero assemblaggio dei classici suoi classici vitigni: il Cabernet Sauvignon, Merlot e talvolta il Cabernet Franc. E se pensiamo ai nostri vini più prestigiosi, i Supertuscan (Tignanello, Sassicaia, Ornellaia), ebbene sono proprio prodotti in stile bordolese.
Quale luogo migliore, se non Bordeaux, per ospitare “La Città del vino”. Per immergersi nelle esperienze sensoriali, ma anche per intraprendere un viaggio alla scoperta delle origini della produzione vinicola e della sua diffusione nel mondo, è una tappa obbligatoria.


Attraverso oltre 3.000 m² di percorso libero e quasi 20 aree tematiche interattive è possibile viaggiare nel tempo e nello spazio vinicolo mondiale.
Protagonisti della Cité du Vin sono i vini provenienti da tutto il mondo, compresa l’Italia. Nella struttura troviamo un’esposizione permanente dedicata alla cultura del vino, nonché diversi spazi per degustazioni, corsi di cucina, percorsi 3D, concerti, workshop e seminari.
Ma il vino non è l’unica carta vincente della capitale dell’ Aquitania, che accoglie i suoi visitatori con tante prelibatezze gastronomiche. Ai vostri calici non potete non accompagnare un vero must della cucina bordolese: il Foie Gras (fegato d’anatra e oca). La particolarità di questo piatto rispetto a quello servito nelle altre zone della Francia è la marinatura nel brandy che gli conferisce un gusto ancora più deciso. Quasi l’intera città ed i mercati della zona sono disseminati da Bistrot dove poterlo degustare nelle sue varianti, ovvero come crema spalmabile oppure alla griglia.


Troviamo ancora carni delicate ed intingolate nella famosa salsa bordolese, nota anche con il nome di “sauce marchand de vin”. La sua realizzazione si lega principalmente al vino ,che ne costituisce l’asse portante, e al burro, di fondamentale importanza per la sua consistenza.
Il vero simbolo gastronomico di Bordeaux sono i canelé, strettamente legati alla storia vinicola della regioen, in quanto un tempo nel processo di vinificazione si adoperavano gli albumi d’uovo.

Si narra che i vignaioli fossero soliti nel rendere i tuorli alle donne di Bordeaux le quali avrebbero inventato questo delizioso dolcetto caramellato al gusto di vaniglia e retrogusto di mandorla. A Bordeaux i canelé si trovano ovunque, anche se non sono tutti uguali. La pasticceria Baillardran ne offre la migliore produzione in diverse declinazioni ai gusti di vaniglia e cioccolato.
Come si può intuire, Bordeaux è una città davvero sorprendente per il nostro palato. E non è un caso che sia stata scelta per ospitare un evento gastronomico come Bordeaux So Good che, ogni anno nel mese di novembre, riunisce i migliori ambasciatori del settore provenienti da tutto il mondo.

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