“Andiamo qualche giorno in Abruzzo” è una frase che sento dire tante volte e non certo per mancanza d’idee alternative. Si sa, questa verdissima regione del Centro Italia fa pensare subito al relax, all’aria pura, ai ritmi lenti e alle passeggiate in montagna per cui, meritatamente, attira tantissimi viaggiatori. Il dilemma di ogni vacanza, tuttavia, è la scelta degli itinerari da fare, dei posti da vedere e, di conseguenza, sulle località in cui conviene pernottare.
Parliamo infatti di un territorio che si estende tra la costa dell’Adriatico all’Appennino Centrale, con una varietà paesaggistica davvero sorprendente e ammaliante.
Oltre a questo l’Abruzzo è un vero scrigno di biodiversità, come testimonia la presenza di ben tre parchi nazionali (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, Parco Nazionale della Maiella), un parco regionale (quello del Sirente-Velino) e numerose aree protette, tanto che oltre un terzo del territorio è sottoposto a tutela ambientale, fondamentale per la conservazione del patrimonio boschivo e faunistico che comprende il 75% di tutte le specie animali presenti in Europa.
Tantissimo, quindi per gli amanti della natura e del trekking, ma ovviamente c’è anche ben altro: pregevoli centri storici, piccoli borghi di grande suggestione, grandi tesori artistici e scorci costieri unici, come la famosa Costa dei Trabucchi.
Quando si hanno pochi giorni a disposizione conviene porsi un numero limitato di obiettivi. In questa piccola rassegna, che ho voluto chiamare semplicemente “cartoline dall’Abruzzo”, ve ne propongo dieci tra i più suggestivi, un piccolo assaggio che ha lo scopo di ingolosire i viaggiatori per una prima visita e per pianificarne tante altre successive che andranno a completare meglio la conoscenza di questa splendida terra.

Barrea, Civitella Alfedena e il lago di Barrea

I due paesi, pittoreschi per le loro case di pietra e le strade antiche, offrono una gradevolissima vista sul Lago di Barrea e rappresentano anche un ottimo punto di partenza per escursioni nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Chi viene nella regione per godere della wilderness del Centro Italia si trova al posto giusto e non rimarrà deluso. È qui che vivono l’orso marsicano, il lupo, la lince, il camoscio, il cervo, il capriolo, l’aquila e tantissime altre specie di grande rilevanza poste sotto protezione.

Scanno e il lago omonimo

Scanno, poco più a Nord del Lago di Barrea, è uno dei paesi più fotografati della bassa provincia aquilana. Le sue dieci chiese, i numerosi palazzi storici, i portali antichi e le case in pietra che scendono allineate lungo il crinale collinare, servite dalle cemmause, le antiche scale di pietra esterne alle abitazioni, rendono la visita a questo borgo antico particolarmente interessante. Un paio di chilometri più a Nord si trova l’omonimo Lago di Scanno, diventato molto popolare per il fatto che se fotografato da un punto panoramico che si trova a meridione, ne rende una forma che sembra un cuore.

Le Gole del Sagittario

Prendendo la strada che conduce da Scanno ad Anversa degli Abruzzi si attraversano le Gole del Sagittario, oasi naturalistica WWF nel Comune di Villalago. Qui la millenaria erosione delle acque del fiume Sagittario ha dato vita a un canyon spettacolare in cui si possono ammirare alte falesie, rupi, sorgenti, cascate e corsi d’acqua color smeraldo. L’area protetta comprende 450 ettari e al suo interno si sviluppano diversi sentieri tracciati dal CAI.

Campo Imperatore e il Gran Sasso

Nella parte settentrionale della provincia dell’Aquila si trova questo vasto altopiano di origine glaciale posto tra i 1500 e 2100m di altezza che da secoli fa parte delle vie della transumanza, delimitato sia da creste aguzze, sia da dolci rilievi verdeggianti.
Ancora oggi sono presenti numerose mandrie di ovini e bovini che pascolano sulle ampie distese verdi sotto il vigile sguardo dei loro mandriani, il che ha valso a quest’area, per similitudine, la definizione di “Piccolo Tibet”. Oggi accanto all’economia legata alla pastorizia si è affiancata quella turistica, soprattutto grazie alla realizzazione della funivia del Gran Sasso e agli impianti sciistici.
Dalla parte più elevata del pianoro, raggiungibile in auto, si può proseguire a piedi verso il rifugio Duca degli Abruzzi e da qui, per i più volenterosi, il Corno Grande del Gran Sasso la cui cima raggiunge i 2912 metri di altezza. Numerosi altri sentieri e una importante ippovia rendono particolarmente interessante quest’area agli amanti della natura.

Rocca Calascio

Nelle immediate vicinanze di Campo Imperatore si trovano i ruderi del castello medievale di Rocca Calascio, posto su una sommità a 1460m di altezza, a guardia dell’antico borgo, oggi parzialmente recuperato e utilizzato per le attività turistiche.
Il castello, per posizione e stato di conservazione, è stato ritenuto uno dei quindici più belli al mondo e la suggestione è davvero tale da essere stato scelto numerose volte per ambientazioni cinematografiche tra cui Ladyhawke, Amici miei Atto II, The American e numerosi altri.
Cinema a parte, man mano che si risale il crinale dal borgo medievale, l’emozione cresce a ogni passo in questo che sembra un viaggio a ritroso nel medio evo!

Santo Stefano di Sessanio

Sempre nell’area di Campo Imperatore una visita d’obbligo è quella a Santo Stefano di Sessanio col suo centro storico medievale perfettamente conservato nonostante il recente terremoto del 2009.
Un piccolo dedalo di strade tra le case attaccate una all’altra si insinua verso l’alto a raggiungere la cosiddetta Torre Medicea, passando per la Piazzetta dei Medici, la Cappella di Santa Maria delle Grazie e il rinascimentale Palazzo delle Logge, che sono gli elementi più caratteristici del borgo, generalmente molto frequentato dai turisti.

Castel del Monte

Meno conosciuto di Santo Stefano di Sessanio, ma restituito all’originaria bellezza da un recente restauro, è il centro storico di Castel del Monte, dominato da una possente torre campanaria.
Anche qui troveremo antichi portali, vicoli, slarghi e sottopassi ovunque, oltre alle antiche porte medievali, chiese e vestigia di antichi palazzi nobiliari.

L’eremo di San Bartolomeo in Legio

Si trova bel Comune di Roccamorice, in provincia di Pescara. Sicuramente si tratta dell’eremo celestiniano più famoso della Maiella grazie alla sua scenografica posizione all’interno di una cavità della parete rocciosa verticale e alla colorazione praticamente uguale alla roccia circostante.
Costruito intorno al 1250, fu per un periodo rifugio del papa Celestino V. La struttura, che evoca una grande spiritualità, è liberamente visibile tutti i giorni percorrendo un sentiero che richiede mezz’ora di cammino.

L’oratorio di San Pellegrino

In tema di monumenti religiosi tra gli “imperdibili” va sicuramente annoverato l’Oratorio di San Pellegrino, nella frazione Bominaco del Comune di Caporciano (AQ). Edificato nel 1263 è Monumento Nazionale dal 1902 per la ricchezza e l’ottimo stato di conservazione degli affreschi medievali che ne ricoprono interamente le pareti interne, tanto da avergli tributato la definizione di “Cappella Sistina dell’Abbruzzo”.

Opera di tre diversi Maestri, vi sono i cicli pittorici che rappresentano l’Infanzia e la Passione di Cristo, mentre il terzo ciclo, quello delle Miniature, è quello stilisticamente più raffinato. Si tratta sicuramente della testimonianza più rilevante della pittura medievale gotica abruzzese e si rimane profondamente colpiti dal contrasto tra la semplicità esteriore del piccolo edificio e la sua ricchezza interna.

Le Grotte di Stiffe

La particolarità di questo interessante ambiente sotterraneo sta nel fatto di essere una “risorgenza”, ovvero il punto dove un fiume torna alla luce dopo un percorso sotterraneo. Già utilizzato in passato per la realizzazione di una centrale idroelettrica distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, il complesso delle grotte è stato aperto al pubblico nel 1991.

La visita guidata, della durata di un’ora, conduce nelle viscere della montagna lungo il corso d’acqua sotterraneo. Numerose cascate e pozze d’acqua che si incontrano man mano creano un notevole effetto scenografico che rendono davvero unica questa visita.

Ovviamente a questi “imperdibili” se ne potrebbero affiancare decine e decine di altri, ma sono certo che, visti questi, la “voglia d’Abruzzo” ritornerà prepotentemente insieme all’occasione di scoprirli tutti!

Rispondi

Please enter your comment!
Please enter your name here