ALIFE (CE). Dal 25 maggio al 15 giugno, presso il Ristorante Zenzero di Alife, si terrà un Master of Food Birra promosso da Slow Food Matese. La birra è una bevanda antichissima ricavata dai cereali. La storia documenta la prima comparsa della birra in Mesopotamia, attorno al 4500 a. C.

Fra i sumeri era talmente diffusa che la legge fissava le varie quantità cui avevano diritto le varie fasce sociali (da due litri al giorno agli operai, ai cinque litri per governatori e sacerdoti).

Anche i babilonesi la conoscevano bene; nel codice di Hammurabi (1700 a. C. circa) sono infatti previste pene severissime per chi produceva o vendeva birra annacquata. La birra passò poi in Egitto e da lì in Grecia.

Viene anche citata nei libri sacri del popolo ebraico ed è la regina della festività del Purim. I celti la consumavano abitualmente e la portavano con sé per berla prima e dopo le battaglie.

Nel nostro Paese la birra venne utilizzata prima dagli etruschi, quindi dai romani. Giulio Cesare ebbe modo di apprezzarla nel corso delle sue campagne di conquista intraprese contro i galli; Augusto esentò dalle tasse la classe medica perché era guarito dal mal di fegato proprio bevendo cervisia; Agricola portò tre mastri birrai da Glacum (Gloucester) e avviò così un’attività di produzione e vendita al dettaglio presso la sua villa.

In seguito la birra in Italia cadde in disuso a causa delle invasioni barbariche, ma all’inizio del sesto secolo veniva prodotta presso l’abbazia di Montecassino.

Attorno all’anno Mille si assiste all’inizio della produzione industriale nell’Europa settentrionale; nel 1516 compare l’editto sulla purezza della birra, in cui si specifica che la bevanda può essere prodotta solo con malto d’orzo, luppolo e acqua.

Tra il 1700 e la metà del 1800 vennero messe a punto diverse tecnologie e condotte ricerche scientifiche che influenzarono fortemente la produzione di birra, fino ad arrivare alla situazione odierna.

La birra si produce facendo germogliare l’orzo (producendo il malto d’orzo), quindi macinandolo e spappolandolo nell’acqua a 60 °C. In questa fase l’amido si trasforma in maltosio. A questa soluzione si aggiunge il luppolo e si procede alla fermentazione con lieviti. Il maltosio si trasforma in glucosio e poi in alcol e anidride carbonica. Infine si procede alla chiarificazione.

Il colore della bevanda dipende soprattutto dalla temperatura di torrefazione del malto d’orzo; temperature elevate danno birre più scure, temperature più basse danno birre più chiare.

Nonostante oggi sia la bevanda più diffusa tra i giovani. Non va dunque dimenticato che la sua tradizione è lunghissima ed estremamente variegata. Il mondo della Birra è affascinante e molto più complesso di quanto comunemente si immagini: la sua relativa facilità di produzione ne ha sviluppato la diffusione in moltissimi luoghi diversi per geografia, storia e cultura.

Questi quattro incontri presentano una panoramica sintetica ma completa sulle materie prime, sulle principali tipologie, sugli stili birrari, sulle zone di produzione e su come imparare a degustare e a riconoscere la buona birra. Numerose sono infatti le degustazioni per ogni incontro.

Gli incontri si terranno ad Alife, presso il ristorante “Zenzero” in via Caduti sul Lavoro.

Il corso fa parte del progetto Master of Food realizzato da Slow Food e rivolto ai soci Slow Food. I non soci possono partecipare al corso aderendo al Progetto Master con una tessera di progetto di € 25,00. Per i giovani che non abbiano compiuto 26 anni è previsto uno sconto del 15%.

Il costo del corso è di € 100,00. Per l’iscrizione è necessario versare un acconto di € 50,00 entro il 18 maggio.

Per informazioni e prenotazioni: slowfoodmatese@libero.it

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