CAPACCIO (SALERNO). Dopo essere rimasti sepolti per secoli dall’indifferenza e dall’aria insalubre delle paludi, a metà del Settecento i viaggiatori europei del Grand Tour riscoprono i templi dorici di Paestum.

Arrivano dapprima isolati, poi a frotte, armati di fogli e matite, e fermano sulla carta l’emozione che deriva dalla visione di colonne e capitelli circondati da natura selvaggia e animali al pascolo.

Gli schizzi diventano olii su tela, i disegni fanno rapidamente il giro delle capitali europee e spianano la strada alla fama di una delle aree archeologiche più famose del mondo. La storia e le opere di questa riscoperta culturale sono meravigliosamente esposte a Capaccio, nel Museo del Grand Tour, all’interno della suggestiva cornice del Chiostro del Convento di Sant’Antonio.

Se ami questo territorio, scopri anche qualche ricetta locale…

Rosmarinonews.it – Cucina di recupero. Spaghetti ai carciofi di Paestum

Rosmarinonews.it – PRIMI. Fusilli cilentani e carciofi di Paestum IGP

Rispondi

Please enter your comment!
Please enter your name here