tazzine-caffeCambiano i tempi e seppur la crisi economica ci ha messo il suo zampino le vecchie abitudini e tradizioni non cambiano. C’era una volta e c’è ancora l’antica tradizione napoletana di offrire un caffè ad avventore sconosciuto, lasciandolo pagato al bancone del bar.

Secondo la leggenda, quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo, che magari non può permetterselo.

Un po’ come offrire un caffè al resto del mondo, così come spiega De Crescenzo nel libro dedicato a questa bella e vecchia usanza che si tramanda nel tempo. E al mondo, il caffè sospeso, che per un po’ era caduto nel dimenticatoio, oggi è arrivato per davvero. La moda di “offrire il caffè al buio” sta infatti contagiando l’Europa e persino gli Stati Uniti. I baristi francesi lo chiamano “cafè en attente” e diversamente dai napoletani, non lo lasciano sul bancone. Tengono, invece, il conto delle tazzine pagate su una lavagnetta, spuntando a mano a mano, con l’aiuto di un gessetto, quelle che vengono offerte a chi non può permettersi di pagarsi il caffè.

A Sofia, invece, i bar tengono il conto dei caffè già pagati con dei tappi di bottiglia o con pezzetti di carta, e accettano anche offerte per qualsiasi tipo di bevanda calda. La moda del caffè sospeso ha contagiato persino la catena internazionale di caffetterie Starbucks.

Nei ritrovi di tutta Europa chi vuole può lasciare un “Frappuccino” o “Coffee Mocha” in sospeso. Ma non è tutto. Il genoso caffè sospeso sembra avere ispirato anche panifici, fast-food e supermercati, che in alcuni paesi, come la Bulgaria invitano i clienti a comprare e a lasciare in sospeso per i meno fortunati pane, latte e beni di prima necessità.

Offrire un caffè può anche essere un modo per diffondere una cultura, come la Rete del caffè sospeso, una rete di festival ed associazioni culturali che hanno istituito, per il 10 Dicembre, la Giornata del caffè sospeso, in concomitanza con la Giornata Internazionale dei Diritti Umani. Perché quella del caffè sospeso non è solo una moda ma anche e soprattutto una filosofia di vita.

Maria Rosaria Mandiello

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