PANETTONEUna fetta di panettone e un calice di spumante è il modo più semplice ed italiano di scambiarsi gli auguri di natalizi. “El panetun“, lo chiamano i milanesi, identità italiana e origini antichissime.

La sua storia affonda le radici ancor prima della nascita di Gesù, al pane veniva attribuito un significato di ringraziamento e preghiera alla divinità ed il cristianesimo fece proprie queste usanze.

Nel capoluogo lombardo, il pane usato per le occasioni rituali era più tondo e grosso del solito, ricco e speciale, con uova, frutta, uva passa, canditi, spezie, miele, lo zucchero divenne di uso comune nel 1800.

Per aiutare la lievitazione e per devozione, le donne – dopo aver lavorato l’impasto – vi tracciavano sopra con la fede nuziale, un solco a forma di croce. Il nome che si attribuì che è rimasto fedele nel tempo, Panettone, viene spiegato in molti modi. Lo scrittore Pietro Verri lo chiama “pane di tono” cioè grande.

Sembra che comparisse già sulle tavole del ‘200 arricchito da miele, uva secca ma anche di zucca. L’uvetta, invece, serviva per augurare ai commensali fortuna e ricchezza: per forma, dimensioni e colore, ricorda infatti le monete d’oro.

Ma una leggenda vuole che il merito dell’invenzione del Panettone spetti al nobile Ughetto Atellani, nome che in dialetto milanese è l’uva passa, invenzione che risale al quattrocento. Secondo un’altra versione, fu un semplice garzone di fornaio, Toni, a inventare un dolce con ciò che riuscì a trovare per sostituire quello del suo padrone, riuscito male, in un banchetto Toni presentò il suo “il pan de Toni”.

Ma è grazie all’industria che il Panettone è diventato il dolce del Natale di tutti gli Italiani e che sia ora famoso ed esportato in tutto il mondo. Negli anni ‘50 due imprenditori dolciari milanesi, Angelo Motta e Gino Alemagna, furono impegnati un una “gara” all’ultimo dolce. Fu Angelo Motta che inventò il panettone alto, facendolo cuocere in pirottini di carta che fasciano l’impasto e ne favoriscono la crescita verticale, come lo conosciamo oggi, per renderlo diverso da quelli preparati in altre pasticcerie milanesi. Una storia antichissima e dolcissima che da secoli ci allieta il Natale e il palato.

Oggi le gare sono aperte, soprattutto tra i maestri pasticceri di tutto lo stivale, che propongono il panettone artigianale, un altro mondo rispetto a quello industriale. E non sempre a spuntarla sono i milanesi, come la storia farebbe pensare.

L’ultima edizione di “Re Panettone”, infatti, kermesse dedicata a questa prelibatezza, ha visto trionfare su tutti Sal De Riso, icona della Costa d’Amalfi ed inventore di dolci che oggi campeggiano in tutto il mondo.

Maria Rosaria Mandiello

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