E’ un frutto dimenticato ma dalle virtù nascoste: la mela cotogna, che vanta un passato leggendario ed un presente meno protagonista. La leggenda narra che rappresentò Venere, simbolo di buon auspicio e fecondità nei banchetti matrimoniali al tempo degli dèi.

La mela cotogna è – in termini botanici –  appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Una sorta di ibrido tra pere e mele: non a caso, le varietà di frutti caratterizzate da una forma di mela sono chiamate meli cotogni, viceversa, la caratteristica allungata attribuisce al frutto il termine di pero cotogno.

Originaria della zona caucasica e dell’Asia Minore, è tuttora diffusa nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo Occidentale ed in Cina. Attualmente, in Italia è un frutto poco richiesto, la sua produzione ha subìto una drastica contrazione a partire dagli anni 70.

L’albero riesce a raggiungere altezze comprese tra i 4 ed i 6 metri, viene coltivato principalmente per i frutti, che generalmente vengono chiamati pomi e presentano dimensioni variabili. La pianta di mele cotogne ben si adatta a terreni poveri: l’albero richiede solamente un buon drenaggio e non ama i terreni molto calcarei. Il consumo fresco delle mele cotogne è stato soppresso da quello di mele più dolci e succose.

Proprio per le caratteristiche fortemente astringenti ed acidule della polpa, le mele cotogne vengono sfruttate per lo più in cucina come addensante di marmellate, grazie alla ricchezza in pectina: come tradizione insegna, nel rispetto delle antiche tecniche di conservazione, la mela cotogna viene tuttora usata anche per la preparazione di mostarde, liquori, distillati in genere e gelatine.

Con il loro aspetto bitorzoluto e la buccia pelosa, le mele cotogne rivestono il ruolo di Cenerentole della dispensa e il loro potenziale non è ovvio al primo sguardo. Le mele cotogne, benché appartenenti alla famiglia delle mele e delle pere, non è il massimo mangiarle crude: devono essere cotte per poter essere gustate.

In molte cucine le mele cotogne sono utilizzate in preparazioni agrodolci a base di carne e pollame. Una volta cotta può essere usata nelle torte di frutta e qualche fettina di mela cotogna donerà alla torta di mele un sapore, un profumo e un colore speciale.

E se ne avete voglia sciroppatele!

Ingredienti per 6 persone
1 Kg di mele cotogne di piccola dimensione
400 gr di zucchero
2 bicchieri di acqua
un pizzico di cannella
il succo di mezzo limone

Procedimento:
Iniziate lavando e sbucciando, eliminate i torsoli con l’aiuto di un cortello o dell’apposito leva torssoli, ponetele in un capiente vasetto di vetro, bagnatele con il succo di limone, in modo che non si anneriranno durante la vostra preparazione e chiudete bene il contenitore. Intanto mettete sul fuoco una pentola con l’acqua, versatevi lo zucchero e fatelo sciogliere a fiamma bassa. Dopo cinque minuti aggiungete la cannella, rimescolate e versate lo sciroppo ottenuto nel barattolo delle mele fino a coprirle completamente. Richiudete ermeticamente il vaso di vetro e fatelo sterilizzare, in acqua bollente, per almeno venti minuti. Lasciate raffreddare e conservate in dispensa.
Il consiglio è quello di acquistate le mele cotogne nei mesi di settembre-ottobre, periodo nel quale si trovano i frutti al punto giusto di maturazione: il loro profumo è molto più intenso.

Maria Rosaria Mandiello

Rispondi

Please enter your comment!
Please enter your name here