Simbolo emblematico che segna il passaggio dall’estate all’autunno, è sicuramente l’uva. I suoi chicchi rotondi, profumati e maturi, si alimentano e crescono proprio con il calore del sole estivo, un vero e proprio toccasana per la nostra salute.
L’uva, uno dei frutti di più antica conoscenza, risulta di numerose bacche (acini) riunite lungo graspi più o meno ramificati. Gli acini variamente colorati (bianchi, ambrati, verdicci, alabastrini, rossi o violacei) sono solitamente rivestiti da una “pruina” opaca, glaucescente, costituita da cera: sono formati da un involucro esterno (buccia o fiocine) e racchiudono una polpa, ora densa, ora acquosa, con “vinaccioli”, due o quattro semi piccoli e durissimi, talvolta mancanti.
Ma l’uva è soprattutto un alimento terapeutico e depurativo. Infatti l’ampeloterapia è una dieta fatta di sola uva, che dona all’organismo proprietà ricostituenti e disintossicanti. Il termine deriva dal greco ampelos, che significa vite. Questa terapia che consiste nel mangiare gli acini dell’uva o nel berne il succo, era pratica sia in Grecia, sia nella Roma Imperiale e perfino nei paesi Arabi.
L’uva è indicata nelle gravidanze, nelle convalescenze, nelle dermatosi, nei disturbi dell’ipertensione. Oltre ad essere alleata della bellezza è un efficace antidoto contro lo stress quotidiano o generato dal rientro post-vacanza, grazie al suo potere tranquillante. Digeribile, contribuisce a ridurre il livello di colesterolo nel sangue e adespellere l’acido urico. E’ un grande rimedio infine per prevenire e combattere i tumori. Tutto questo è favorito più dall’uva nera rispetto a quella bianca, perché contiene una maggiore concentrazione di flavonoidi.
La cura (ampeloterapia) va fatta se possibile con uva nera e si prolunga generalmente per una o due settimane. Il succo d’uva, definito anche latte vegetale, poiché simile per la sua composizione al latte umano, è consigliato in particolar modo a bambini, studenti, sportivi, anziani.
Prima di essere mangiata, l’uva va sempre accuratamente lavata, in modo da togliere polvere ed eventuali tracce di solfato di rame.
Perché una cura a base di uva sia efficace bisogna alimentarsi con uno o due chili di uva al giorno. Durante il periodo estivo il corpo umano tende a produrre una dose massiccia di radicali liberi, quindi bisogna proteggere l’organismo prima dell’inizio dell’inverno. Il periodo utile per iniziare la cura a base di uva, va dalla fine di agosto sino alla fine di ottobre.
Prima d’iniziare la cura è opportuna una preparazione di alcuni giorni a base di frutta e verdura cruda. Se la cura si dovesse prolungare oltre una settimana,sarebbe opportuno reintegrare gli alimenti in maniera graduale. Spremute, frullati, centrifugati, sono ideali prima di passare a frutta e verdura cruda masticata molto, sino poi a riprendere man mano la normale alimentazione.
Annamaria Parlato