La Lituania è la più popolosa fra le Repubbliche Baltiche con circa 3,25 milioni di abitanti ed è entrata nell’Unione Europea da circa 10 anni. Ciò ha comportato la scomparsa dei dazi doganali per i prodotti importati dall’UE e la riduzione delle procedure burocratiche e dei documenti amministrativi necessari.
La tendenza positiva è che negli ultimi anni è aumentata la richiesta di prodotti gastronomici gourmet/prodotti di qualità con un crescente interesse verso la dieta mediterranea e verso la cultura enogastronomica in generale.
Benché tradizionalmente sia un Paese nel quale si produce la maggioranza dei prodotti destinati alla tavola, una serie di prodotti vengono completamente importati: vino, olio d’oliva, caffè, pasta, agrumi e vari tipi di frutta e verdura. Si importano, inoltre, prodotti lattiero-caseari, salumi, alcolici, birra, cioccolateria, prodotti di panificazione, conserve di pesce.
Nelle categorie dei prodotti tipicamente mediterranei, l’Italia occupa quasi sempre le prime posizioni; da sottolineare che i nostri principali competitor sono la Spagna e la Francia.
Da non sottovalutare il cambiamento delle abitudini d’acquisto dei consumatori lituani:
fino a tempi recenti il principale criterio per la scelta dei prodotti era il prezzo. Attualmente, sempre più consumatori scelgono prodotti di qualità anche se più costosi, preferendo prodotti di alta qualità, molto spesso delicatessen. Il principale criterio di scelta del prodotto agroalimentare è , infatti, proprio “freschezza e genuinità” (oltre il 79% dei consumatori valutano negativamente la presenza di conservanti e aromi artificiali).
La schede di certificazione di qualità sono sempre più richieste, in particolare nei settori connessi alla produzione/lavorazione di latte, pesce e carne. Aumentata anche la tendenza a preoccuparsi per la salute: si cercano linee di prodotto senza additivi o con Omega 3 oppure BIO.
> Analisi dei prodotti agroalimentari italiani più richiesti nel mercato lituano
Vino
I gusti e tradizioni lituane si sono notevolmente modificati negli ultimi anni. Si riscontra un crescente consumo di prodotti di migliore qualità e di produzione estera. La quota dei vini nel mercato lituano é in rapida crescita. Negli ultimi anni la domanda degli alcolici si è diretta verso prodotti con concentrazione di alcool più bassa come il vino. I vini bianchi detengono la metà del mercato delle importazioni (50,2%) con prevalenza dei vini bianchi di qualità imbottigliati (DOC- DOCG 20% circa), seguiti da quelli di bassa qualità.
Salumi
La carne suina è la più consumata con un aumento negli ultimi anni(+65%).
E’ consolidato l’import da Paesi limitrofi, a causa si tradizioni e abitudini simili e di un rapporto qualità-prezzo e costi di trasporto bassi) ma anche da Germania e Spagna.
Dall’Italia si importano soprattutto Prosciutti e Salami (spesso in formati sottovuoto).
Olio
La gamma degli olii d’oliva italiani presenti sul mercato lituano sta diventando sempre più vasta. E’ un prodotto sempre più apprezzato e ricercato per i suoi benefici sulla salute e la versatilità di abbinamento con piatti della tradizione mediterranea.
Ortofrutta: Frutta
Dall’Italia si importano principalmente uva ed agrumi per il canale GDO.
Formaggi
Il consumatore conosce, apprezza e reperisce nei vari punti di vendita tutti i principali formaggi italiani. Rientrano nella categoria dei prodotti di fascia alta/delikatessen. Gradualmente stanno entrando sul mercato anche specialità casearie tipiche regionali.
Pasta
E’ reperibile in ogni negozio di generi alimentari. Alcune catene di GDO producono in Italia pasta con il proprio marchio. Ormai nel mercato sono presenti diversi marchi italiani nonché diversi tipi di pasta (fresca, ripiena etc.) insieme ai sughi pronti facilmente reperibili nei supermercati e in altri punti vendita.
Va segnalata la presenza sul mercato di prodotti locali e di provenienza polacca, ceca e francese, che però hanno una qualità e spesso anche una tipologia diversa da quella del
prodotto italiano, perciò non costituiscono una minaccia concorrenziale significativa nei confronti della pasta di provenienza italiana.
(fonte: www.strive.it)