Terre d’Italia che tra tradizioni e miti regala prodotti tipici dimenticati ma da un sapore straordinario e vere perle dell’enogastronomia.
Siamo nell’appennino Tosco-Emiliano, qui viene coltivato un frutto piccolo e rosso nel suo interno: la pera cocomerina, conosciuta anche come pera briaca.
Il nome cocomerina, nasce dalle sue piccole dimensioni. Un nomignolo che si richiama alle fiabe. Il nome è riferito alla polpa, che nel raccolto più lungo e tardivo si presenta intensa e di colore rosso, proprio come il cocomero.
La buccia, ha il classico colore verde e la polpa ha un colore più intenso al centro del frutto, mentre in prossimità dei semi il colore è un rosa chiaro. La forma è piccola e minuta, un peso leggerissimo che varia dai 20 ai 60 grammi. Il suo gusto è dolce e presenta un profumo intenso, che richiama al sentore del moscato e di sorba. La cocomerina si conserva per molto tempo e risente molto della ticchiolatura.
I periodi di raccolta di questo frutto dimenticato, ma riportato alla luce nel 2003, perché inserito nei presidi slow food, sono due: fine agosto quando maturano i primi frutti, mentre le tardive si raccolgono a fine ottobre. Vanno consumate quasi subito dopo la loro raccolta, altrimenti perdono le loro originarie caratteristiche organolettiche. Si presta molto bene alla trasformazione in marmellata o anche alla conservazione in sciroppo. Guardando alla storia, pare che questo frutto venisse raccolto essenzialmente per il consumo familiare e veniva selezionato dai contadini in base all’ambiente e all’utilizzo.
Per valorizzare e incrementare la coltivazione, in quanto oggi sono pochi gli alberi sparsi per le campagne dove ormai ci si occupa principalmente di zootecnica e l’attenzione è rivolta maggiormente ai formaggi, si è costituita un’associazione che, creando una rete di coltivatori sul territorio, si occupa di raccogliere ogni anno il raccolto, si occupa della commercializzazione e di trasformarlo in confetture o conserve, tutto realizzato con ingredienti naturali.
E’ in atto, inoltre, il censimento di tutte le piante esistenti, assistenza ai coltivatori e la realizzazione di un campo didattico-sperimentale. Una ricetta gustosa e semplice con un abbinamento insolito ma da un gusto deciso: pera cocomerina e gorgonzola.
Ingredienti (per un paio di fagottini):
pasta sfoglia q.b.
2 pere cocomerine
aceto balsamico
gorgonzola q.b.
1 uovo
Procedimento:
Iniziate tagliando le pere a pezzetti, versatele in una ciotola e cospargetele di aceto balsamico e di zucchero. Aggiungete il gorgonzola a pezzetti. Lasciate macerare per qualche minuto. Nel frattempo tagliate a quadrettini la pasta sfoglia e al centro mettete una pallina del vostro composto a base di pere, aceto balsamico e gorgonzola. Chiudete i fagottini e spennellate con del tuorlo d’uovo. Preriscaldate il forno a 210° per 10 minuti e lasciate cuocere per 15 minuti. Poneteli su un piatto da portata con sul fondo un po’ di rucola e versate dell’olio e dell’aceto.
Maria Rosaria Mandiello