Dopo le lasagne con il tritato di cavallo, le polpette svedesi Ikea contenenti carne equina, un nuovo allarme dall’Albania investe il mondo. Ritrovate sostanze cancerogene all’interno del latte, ad annunciarlo è stata l’autorità per la sicurezza alimentare a Tirana.
Si tratta di aflatossina, prodotta da sostanze fungine che si trovano nel mangime. Chiesto immediatamente ai produttori e alle società di importazione di ritirare dai mercati i prodotti risultati contaminati. Rassicurazione arrivano dalla Coldiretti, secondo la quale questa volta l’Italia non dovrebbe esser toccata dall’ennesimo scandalo alimentare.
Al momento non vengono importati né latte né derivati dall’Albania. Nel frattempo continuano i controlli sulle confezioni che nei giorni scorsi sono state prelevate per verificare l’eventuale presenza della carne di cavallo anche se non riportati sull’etichetta del prodotto.
A giorni arriveranno i risultati dei test su lasagne, tortellini e ogni tipo di prodotto confezionato e pronto alla vendita con carni miste. Sulla questione etichetta si è aperta un’ampia discussione a Bruxelles.
La necessità maggiore è estendere la tracciabilità dei prodotti alimentari alle carni equine. La reazione su tale sollecitazione è stata molto fredda. “Eppure – è il commento del ministro dell’Agricoltura Mario Catania dopo il Consiglio Ue – questo è un tema che deve diventare un punto fondamentale nella politica agroalimentare della Ue”.
Per il Ministro le norme su origine e tracciabilità della carne devono diventare un “elemento portante” delle politiche agroalimentari europee e non essere introdotte solo per rimediare a un problema specifico che sorge improvvisamente. Come è stato finora con la mucca pazza e l’epidemia di aviaria. Ma qualcosa sta cambiando visto che tali allarmi incidono fortemente sul mercato.
Alcuni Paesi che in passato facevano resistenza oggi chiedono l’introduzione di norme molto più severe, come la Germania. “Purtroppo – dice ancora Catania – ho registrato la resistenza da parte del commissario Ue Tonio Borg che ha proposto solo perplessità e controindicazioni. E’ chiaro che la musica è quella di una commissione che resta purtroppo come in passato frenante rispetto a questo tema”.
Insomma un problema che va affrontato per la tutela dei consumatori, ma al quale molti vorrebbero sottrarsi nonostante le ripercussioni che gli innumerevoli scandali alimentari hanno sul mercato.

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