Stavolta vi parlo di boschi, perché è proprio lì che possono essere raccolti gli asparagi selvatici. La Lucania, terra magica, ha conservato antichi culti animisti risalenti ai tempi che furono, in cui il sacro si unisce al profano.
Durante la primavera l’albero, elemento sacro ricco di energia vitale e fonte di protezione, è andato umanizzandosi nella visione collettiva. Ecco, quindi, la nascita di riti arborei che tuttora vengono celebrati in concomitanza delle feste religiose in molti comuni della Basilicata.
Il rito più conosciuto si svolge ad Accettura, in provincia di Matera, prendendo inizio la prima domenica dopo la Pasqua per concludersi la domenica del Corpus Domini, in onore del patrono San Giuliano.
In questo “matrimonio” fra alberi, il “Maggio” rappresenta lo “sposo”, il fusto del cerro più alto (circa 30 m) del bosco di Montepiano, trascinato da buoi sino in paese; la “Cima” è la “sposa”, la più folta e bella fronda di agrifoglio, portata a spalla da uomini dal Bosco di Gallipoli Cognato.
L’incontro avverrà in paese e il matrimonio si consumerà nel momento del loro innesto, dopo averli innalzati; in seguito verranno scalati a mo’ di albero della cuccagna.
E’ così che da secoli la forza rigeneratrice della primavera entra nelle case dei lucani.
Ingredienti (per 3 persone)
Per la pasta:
330 grammi di farina di semola
170 grammi di acqua tiepida
Per il condimento:
200 grammi di punte di asparagi selvatici
200 grammi di favette sgusciate e pelate
300 grammi di ricotta fresca
5 peperoni cruschi
Pecorino q.b.
Olio extra vergine di oliva q.b.
Sale q.b.
Preparazione:
Prendete le punte degli asparagi selvatici e fatele cuocere con le favette in acqua salata; scolate. In una casseruola fate soffriggere l’aglio in abbondante olio e appena sarà diventato dorato eliminatelo ed aggiungete i peperoni cruschi che avrete pulito e tagliuzzato precedentemente; toglieteli dal fuoco subito dopo, spadellate e con una schiumarola metteteli in un piatto che porrete dinanzi alla finestra aperta. Nello stesso olio passate in padella le favette, le punte di asparagi e salate.
Cuocete i cavatelli in abbondante acqua salata, avendo l’accortezza di conservare una decina di cucchiai di acqua di cottura della pasta, con la quale andrete a stemperare la ricotta fresca insieme ad una manciata di pecorino; si formerà una crema.
Scolate i cavatelli, poneteli nella padella in cui sono presenti le favette e gli asparagi, aggiungete la crema di ricotta, i peperoni cruschi spezzettati e fate saltare bene il tutto, a fuoco alto, per pochi istanti.
La ricetta è di Tina Zappacosta