olio02SORRENTO. “Dal New York Times è giunta una severa accusa nei confronti dell’Italia, che va accolta con serietà, deve far riflettere la politica e le imprese, ma al tempo stesso non deve gettare discredito, in maniera generalizzata, su quanti nel nostro Paese si adoperano nel settore olivicolo, realizzando un prodotto, l’olio extravergine di oliva, simbolo del Made in Italy e della Dieta Mediterranea”.
Lo dichiara Giuseppe Stinga, vice sindaco del Comune di Sorrento e presidente del comitato organizzatore del Premio Sirena d’Oro, il concorso nazionale dedicato agli oli extravergine di oliva dop e igp, commentando le vignette di Nicholas Blechman, dal titolo “Il suicidio dell’extravergine – l’adulterazione dell’olio di oliva italiano”, pubblicate online dal giornale statunitense.
Da dodici anni la Città di Sorrento, insieme ad altre istituzioni e partner, è impegnata nella valorizzazione dell’olivicoltura italiana, attraverso anche una rigida selezione dei migliori oli prodotti in Italia. Abbiamo scelto di essere vicini a quanti hanno intrapreso la strada virtuosa delle dop e delle igp e ci impegniamo a far conoscere ai consumatori le proprietà organolettiche e salutistiche di questi oli di qualità superiore”.
L’amministrazione comunale di Sorrento si è fatta promotore, nel 2010, del Codice Morale per il Territorio, un documento, sottoscritto dai sei comuni della penisola sorrentina, che mira a sensibilizzare sulla tutela dell’ambiente e del paesaggio gli agricoltori, quanti si occupano della trasformazione dei prodotti della terra, e della loro commercializzazione ed esportazione.
Abbiamo proposto un modello “Sorrento”, che prevede numerose azioni, tra cui il Premio Sirena d’Oro – aggiunge Stinga – Per noi questo concorso è il racconto dell’Italia migliore, quella rispettosa delle regole, che sfida anche la congiuntura economica sfavorevole non rinunciando mai all’obiettivo della qualità, e che merita il pieno sostegno da parte delle istituzioni”.
Nella dodicesima edizione del concorso, le cui fasi finali si svolgeranno a Sorrento ad aprile e maggio, verranno assegnati riconoscimenti speciali ad alcune aziende che si sono contraddistinte per una condotta improntata ai valori dell’etica e della trasparenza.
Bisogna contrastare i furbi e i contraffattori, mentre tutti gli altri meritano una pubblicità migliore di quella negativa fattagli dal New York Times – conclude Stinga – Speriamo che questi ultimi non vengano ingiustamente puniti dai consumatori Usa, nostro principale mercato extracomunitario per quantità di prodotto esportato”.

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