E’ difficile incontrare qualcuno che non ami il gelato, ma in quanti sanno davvero discernere tra un buon gelato ed un cattivo gelato?

Alcune buone norme si sono diffuse facilmente tra coloro i quali desiderano fare attenzione, così è risaputo che è meglio che i gelati siano nei pozzetti, che non è buon segno se  fuoriescono dalla vaschetta perché ciò significa che si sta interrompendo la catena del freddo e che – dunque – è probabile siano stati utilizzati dei conservanti.

Ma poi? Chi riesce a procedere e a fare una analisi sensoriale adeguata? A colmare questo vuoto (per addetti ai lavori e non) c’è una interessante pubblicazione del Centro Studi Assaggiatori.

Noi lo abbiamo letto, ma ancor di più lo conserveremo come guida da riprendere all’occorrenza per imparare a dovere un metodo base, senza il quale non è possibile fare un’analisi corretta.

Il libro Codice sensoriale del gelato, edito in doppia lingua, italiano e inglese, è diretto a coloro i quali vogliono diventare maestri del piacere e del buon vivere attraverso la scoperta del gelato.

Non basta giudicare un gelato buono e uno cattivo, è necessario spiegarne (e capirne) il perché. Il Codice sensoriale gelato svela un metodo di analisi sensoriale certo e codificato per comprendere cosa renda il gelato artigianale italiano un gioiello della cultura italiana.

Una volta chiare le caratteristiche che piacciono o non piacciono, la capacità del gelatiere e dell’assaggiatore specializzato sta nel sapere da dove si origi­nano e, se il gelato non risulta soddisfacente, dove si origina il problema: solo così si sa­prà scegliere e riprodurre un’e­sperienza di consumo sempre all’insegna del piacere.

Il manuale nasce dalla ricerca e dai dati raccolti attraverso test di analisi sensoriale e spiega:

le percezioni che il gelato può offrire codificandole per fasi della percezione;

come gli ingredienti, gli strumenti e le attrezzature influenzino il profilo sensoriale del prodotto;

come creare una ricetta bilanciata e come svolgere al meglio tutte le fasi della produzione.

Non mancano le curiosità: qual è il modo corretto per impugnare la coppetta? Meglio la pallina o rosetta? Come conservare a casa il gelato artigianale italiano? Frutta surgelata oppure no? Uno strumento davvero utile per approfondire e smettere di generalizzare.

Editore: Centro Studi Assaggiatori

Curatore della collana: Luigi Odello

Autore: Manuela Violoni

Formato: 19×27

Pagine: 113

Per acquistarlo: http://shop.assaggiatori.com/it/Libreria/Libri/Il-Codice-Sensoriale-Gelato.html

Chi è il Centro Studi Assaggiatori

Il Centro Studi Assaggiatori, fondato nel 1990, è l’unità di analisi sensoriale più avanzata in Italia. L’analisi sensoriale è l’insieme delle tecniche e dei metodi che permettono di misurare attraverso i sensi quanto viene percepito di qualsiasi prodotto o servizio.

Il Centro Studi Assaggiatori raccoglie i dati relativi alla percezione di prodotti e di servizi con metodi innovativi, li elabora statisticamente, anche con software proprietari, e li interpreta.

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