NAPOLI. Sarà il Castel dell’Ovo, dal 7 aprile 2017 (data del vernissage) per dieci giorni, ad ospitare l’evento/mostra SOS Partenope.

100 artisti per il libro della città a cura del portale web ilMondodisuk in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli.
Una iniziativa per la pubblicazione, attraverso il crowdfunding, del libro di Jean-Noël Schifano, Le Dictionnaire amoureux de Naples (Dizionario appassionato di Napoli).
Il progetto è stato lanciato dall’editoriale web e casa editrice ilmondodisuk lo scorso anno tra settembre e ottobre 2016, al quale ora si aggiunge quella che Donatella Gallone, direttrice del sito e anima dell’operazione, ama definire “Una chiamata alle arti”: «100 autori tra artisti, pittori, fotografi, doneranno una loro opera che sarà venduta nel corso di una tombolata a premi, con sorteggio e quotazioni fisse».

A presentare il programma ci hanno pensato, insieme alla Gallone, l’assessore al Turismo e alla cultura del Comune di Napoli Nino Daniele, lo stesso Schifano e il console onorario di Spagna a Napoli José Solano Gadea, ospite fortemente voluto nel corso della conferenza tenutasi alla sala giunta di Palazzo San Giacomo mercoledì 15 febbraio.
L’obiettivo di #Sospartenope è tradurre in italiano il Dictionnaire amoureux de Naples dello scrittore Jean-Noël Schifano, cittadino onorario di Napoli, per far conoscere la vera identità della città, andando oltre le bugie storiche e i pregiudizi.

La versione originale del volume di Schifano, in 580 pagine, è stata pubblicata in Francia nel 2007 da Plon ed è arrivata alla sua quarta edizione nel 2016, con il merito di aver incrementato sotto il Vesuvio il numero di turisti provenienti dalla Francia.
Un testo per accompagnare i cittadini, i turisti e i bambini nella conoscenza di Partenope, grazie alla penna di uno scrittore che la descrive con gli occhi dell’innamorato, ma anche del ricercatore che ne ha scandagliato le profonde verità in sedici anni di esperienze vissute a più riprese nella città dove ha diretto l’istituto francese “Grenoble”, promuovendo tantissime mostre e eventi.
Non mancano nel libro di Schifano le citazioni dei simboli della cucina napoletana, a partire da uno dei prìncipi della pasticceria, il babà, che ha il pregio, a detta dell’autore, «di una pasta soffice e porosa che ricorda proprio la pietra tufacea con cui è stata costruita Napoli dai Greci in poi, grazie alle immense cave dei Campi Flegrei disseminate sul territorio vulcanico».

Un dolce preparato anche in Francia, dove però «non possiede la stessa consistenza del cugino napoletano, cosa che ho provato di persona, assaggiandone uno a Nancy recentemente», racconta Schifano. «Era pesante, non leggero come quello di Napoli, davvero unico al mondo nella sua speciale e magica preparazione dolciaria».

La descrizione della sfogliatella invece rasenta il sublime: «La sfogliatella ha la stessa biondezza della pietra di cui è fatta Napoli, quel tufo leggero che si sgretola e scivola in ondate rotonde verso il mare, come il semicerchio di un raggio di miele al mese di aprile».

Un tufo che torna, così come quel colore, il giallo di Napoli, definito «leggero e dolce come una piuma, accarezzante come un raggio di sole sul fondo di un vicolo, fondente come un uovo in camicia sotto la lingua o come la crema delle zeppole nel giorno di San Giuseppe. E’ il colore che tutti gli artisti del mondo chiamano semplicemente il Napoli quando è richiesto al loro fornitore di colori, un giallo universale e inconfondibile», scrive l’intellettuale italo francese nelle pagine del suo Dictionnaire amoureux.
La poesia del cibo che incontra l’amore profondo di un francese innamorato perdutamente di Napoli. A questa città ha dedicato nel corso della sua carriera ben 15 volumi, ma è il Dictionnaire il libro del cuore, senza alcun dubbio.

Patrizia Zinno

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