MILANO. Dal Consorzio di tutela dei Salamini Italiani alla Cacciatora giungono i dati del 2012: sono stati prodotti e certificati quasi 12.500.000 di “Cacciatori”, ovvero circa 3.650.000 Kg, per un giro d’affari alla produzione vicino ai 30 milioni di Euro.

Anche sul fronte dell’export il dato è positivo, con una stima di 400.000 Kg di prodotto destinato ai Paesi oltre confine.

Dunque grandi numeri per questo piccolo salume, dal peso – al consumo – generalmente inferiore ai 200g, che tra i salami tutelati DOP (Denominazione origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta) si conferma al primo posto, rappresentando il 65% della produzione.

Recentemente il Consorzio ha anche acquistato dei dati di mercato sulle vendite dalla società specializzata Symphony IRI.

Risulta che il Cacciatore rappresenti il 26% delle vendite complessive di salamini e difenda bene la sua quota anche all’interno del comparto salumi.

I dati sono senza dubbio positivi, anche considerando che nel 2012 praticamente tutta la produzione è stata realizzata dalle aziende aderenti al Consorzio Cacciatore, a conferma del valore riconosciuto non solo al prodotto ma anche alla costante attività di tutela svolta dal Consorzio” ha commentato il Presidente Lorenzo Beretta.

Tra le chiavi del successo del Cacciatore vi è la particolare praticità d’uso: è infatti uno dei pochi salumi che si prestano ad essere consumati come snack. Inoltre il suo gusto dolce riscuote l’apprezzamento di un gran numero di persone. E poi ci sono i vantaggi del marchio DOP, a garanzia di un prodotto di qualità, certificato e controllato.

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