Se il colore è meglio del grigio, un paese dipinto sicuramente trasmette un’atmosfera più allegra e rilassata di un agglomerato di case anonime, magari un po’ invecchiate.
La trasformazione pittorica di un centro abitato avviene talvolta per caso, sull’esempio di qualcuno che realizza un primo murale oppure – è noto il caso di Orgosolo, in Sardegna – sulla scia di graffiti e dipinti a sfondo politico e di protesta.
Il più delle volte, però, si tratta di iniziative artistiche che nascono grazie ad associazioni culturali che, in base a un preciso progetto, coinvolgono artisti anche di spessore, talvolta di caratura internazionale, per la valorizzazione di piccoli centri abitati, trasformando così località poco note in veri e propri attrattori turistici.
Sparsi un po’ per tutta la Penisola, i paesi dipinti d’Italia sono ben 93, censiti e iscritti all’Associazione Italiana Paesi Dipinti.
Due di questi borghi si trovano in Cilento, in Provincia di Salerno e, particolarmente in estate, attirano parecchi visitatori, soprattutto quando gli artisti coinvolti arrivano per arricchire le facciate delle case e degli edifici pubblici.

Piano Vetrale, il borgo colorato e sognante

A Piano Vetrale, piccola frazione collinare del comune di Orria, è dai primi anni Ottanta che muri e portoni vengono impreziositi ogni estate dai pennelli degli artisti che nel mese di agosto partecipano alla manifestazione “Il Pennello d’Oro”, nata per ricordare Paolo De Matteis, importante esponente della Scuola Napoletana del ‘600 che qui ebbe i suoi natali, un artista dalla personalità complessa che visse alternando genio e sregolatezza e viaggiò molto in Italia ed all’estero, dipingendo favolosi capolavori, commissionati da uomini insigni del tempo, tra i quali papi e re.
Nel centro storico si trova la casa natia del grande artista, ancora in buono stato, per la quale da molti anni esiste un progetto di acquisizione e trasformazione in casa museo.
Come tanti paesi del Cilento interno, Piano Vetrale presenta un nucleo antico di strette viuzze e case di pietra. Su queste, ma anche sugli edifici più moderni, si stendono suggestivamente i colori lasciati dai pittori che hanno contribuito a trasformare il paese in un luogo di grande espressione artistica.

Personaggi fiabeschi, segni zodiacali, scene di vita contadina si alternano quasi senza soluzione di continuità su ogni casa, e bisogna fare attenzione, quando si percorrono le strade del paese, a non farsi sfuggire alcuni dipinti murali che possono essere definiti a pieno titolo vere opere d’arte.

Ottati: la pinacoteca all’aperto dei Monti Alburni

La seconda località cilentana è il piccolo comune di Ottati, situato alle pendici meridionali dei Monti Alburni, che forse non avrebbe molto da raccontare al di là della sua essenza rurale e della presenza dell’antico chiostro del Convento dei Domenicani, peraltro deturpato in varie parti, se non fosse per una simile iniziativa artistica che parimenti lo ha inserito a pieno titolo nel circuito dei paesi dipinti.


Tre itinerari urbani tra loro paralleli, nella parte alta, media e bassa del paese, conducono alla scoperta degli 80 murales realizzati da pittori di varia notorietà, ma tutti espressione di grande forza e vivacità artistica. In questo caso i murales sono di dimensioni più piccole, con delimitazioni e vere e proprie incorniciature, dando così l’immagine di una pinacoteca a cielo aperto.
Le scene raffigurate entrano nell’anima del territorio e della gente, ne evocano lo spirito e la tradizione, con grande originalità interpretativa da parte degli artisti che hanno contribuito a trasformare Ottati in vera e propria galleria d’arte.

Si fa quasi con lo spirito di un gioco percorrere le strette vie, gli slarghi, le piazzette, passare sotto archi e sottopassi alla scoperta delle varie opere, e soffermarsi riflettere sul legame tra opera e territorio, rimanere ammaliati tra i colori che all’improvviso emergono tra i mattoni delle case.

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