CETARA (SA). Venerdì 14 dicembre alle 18,30 presso la Scuola di Cetara, inizia l’imperdibile appuntamento della festa della colatura di alici promossa dal Comune di Cetara, dall’associazione “Amici delle Alici” e dai ristoratori del paese.

Quest’anno la festa si apre con una novità: una gara culinaria popolare dove massaie e appassionati di cucina, si cimenteranno nella preparazione di piatti tradizionali a base di pesce e di colatura.

Sabato 15 dicembre ore 18,30 presso la sala polifunzionale M.Benincasa, si terrà il Convegno dal nome “Quando la tradizione diviene identità”, dopo i saluti del Sindaco Secondo Squizzato, interverranno: Annalisa Di Nuzzo, (Università degli studi di Salerno), Sergio Galzigna (responsabile slow food condotta di Salerno), Giuseppe Gargano (centro Cultura e Storie Amalfitana).

Coordinerà gli interventi Luciano Pignataro, giornalista enogastronomico. A caratterizzare la serata sarà il folkloristico momento della spillatura del tradizionale terzigno, inaugurando così, l’anno della nuova “colatura tradizionale” di alici.

A concludere la serata sarà la premiazione del vincitore del Premio Gastronomico “Ezio Falcone” e la degustazione a cura dei  ristoratori Acquapazza, La Cianciola, S.Pietro, Al Convento, veri protagonisti e promotori di un prodotto divenuto rappresentativo del borgo costiero.

Domenica 16 dicembre, infatti, proporranno degli speciali Menù per dare il benvenuto alla nuova colatura. Un coinvolgimento a 360°, evidenzia l’assessore alla cultura Angela Speranza, “tutti protagonisti di una festa che ci rappresenta in pieno e rafforza l’orgoglio di appartenere ad un luogo così ricco di storia. Sono queste le occasioni in cui tutte le varie forze del paese, si uniscono per  mantenere viva un’antica tradizione che sottolinea il legame stretto che questo paese ha con le sue origini” .

Questa è la strada giusta per centrare l’obiettivo principale dice il sindaco Secondo Squizzato: “Un’accademia della cucina del mare dove i nostri ristoratori porteranno la loro arte e maestria, a tutti coloro che intendono valorizzare il “pesce povero” e con sé le tradizioni locali”.

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